Il Roma - Troppe critiche dopo l’eliminazione: non si può parlare già di fallimento

Rassegna Stampa fonte : Caiazza - Il Roma
Carlo AncelottiCarlo Ancelotti

Carlo Ancelotti aveva messo in conto le critiche per una eventuale eliminazione dalla Champions. Ma di certo non si aspettava che si parlasse di primo fallimento

Carlo Ancelotti aveva messo in conto le critiche per una eventuale eliminazione dalla Champions. Ma di certo non si aspettava che si parlasse di primo fallimento da parte sua alla guida del Napoli. In molti che si sono eretti a giudici hanno dimenticato in corso d’opera quanto fosse impossibile il girone C della massima competizione Uefa. Quando ci furono i sorteggi nessuno avrebbe mai pensato di dover alzare bandiera bianca all’ultima giornata e in casa della finalista della scorsa Coppacampioni. Ben nove i punti conquistati e una sola sconfitta senza dimenticare il calcio mostrato al cospetto proprio del Liverpool all’andata e nei due incontri con il Psg. Grazie all’esperienza di Carletto si è andati oltre certi limiti di organico rispetto alle due superpotenze. Si è combattuto alla pari tranne ad Anfield. Eppure se Alisson non avesse fatto un miracolo, si sarebbe riusciti nell’impresa di andare agli ottavi di finale. All’indomani del ko a Liverpool si è andati alla ricerca dei capri espiatori. E il popolo dei social se l’è presa soprattutto con Mario Rui reo di essersi perso Salah in occasione del gol del vantaggio. Il portoghese è stato costretto a disattivare i commenti per non subire più ingiurie. Per giunta ingiustificate. Milik ha dovuto rispondere per le rime dicendo che c’è chi giudica dal divano quel suo tiro di destro dopo uno stop in extremis di sinistro. Di sicuro si sarebbe potuto fare di più ma si è andati troppo oltre. Quando ci sono dei fatturati tripli e organici che valgono milioni e milioni di euro si deve avere l’onestà intelletuale di ammettere la superiorità. Poi magari riesce l’impresa e va anche bene ma se si perde non si deve assolutamente parlare di fallimento. Il Napoli ha fatto quello che ha potuto. Alcuni elementi base sono venuti meno nel momento topico ma ci può stare. Il valore della rosa azzurra non cambia.

SI RESTA COMPETITIVI. Da qualsiasi lato si voglia vedere, questo gruppo resta all’altezza della situazione. Le competizioni dove poter lottare restano sempre tre. Il campionato prima di tutto per provare a riprendere la Juventus. Poi la Coppa Italia (si sfiderà il Sassuolo al San Paolo) e naturalmente l’Europa League. Dove tutti dicono che il Napoli può primeggiare visto ciò che ha fatto vedere in Champions. Di sicuro Ancelotti se la giocherà ma bisogna anche dire che si andrà in campo di giovedì e che si partirà dai sedicesimi. Cammin facendo poi ci saranno anche grandi squadre come il Chelsea di Sarri per esempio o la stessa Inter. Conoscendo Carletto non reagalerà nulla a nessuno. Alzare un trofeo al suo primo anno non sarebbe male. La vecchia Coppa Uefa resta un bel obiettivo che farebbe molto piacere ai tifosi napoletani che la festeggerano l’unica volta nel 1989 con Maradona protagonista. L’Europa, comunque, ripartirà nel 2019. Ora il Napoli deve concentrarsi sulla sfida di domenica pomeriggio a Cagliari. Non c’è stato alcun fallimento in Champions ma c’è l’occasione di ritrovare subito un po’ di sorrisi in casa di una storica avversaria per il popolo partenopeo. Ancelotti non vuole più lasciare punti per strada ed è per questo che proverà a stimolare i suoi per evitare qualsiasi tipo di contraccolpo. Una vittoria in Sardegna sarebbe fondamentale per la classifica ma soprattutto per il morale. Domani, poi, c’è il derby Torino- Juventus. Il buon Mazzarri potrebbe fare un regalino al suo vecchio pubblico conquistando almeno un pareggio.

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