Salvione: "Spendere di più non è sinonimo di successo: il Napoli di quest'anno è la prova"

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Pasquale Salvione, direttore del Corriere dello Sport online. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione de IlSognoNelCuore.com.

 

“Credo che le due squadre si conoscano abbastanza bene. Non credo che la gara di campionato possa costituire un passaggio significativo per i quarti di Champions. I due tecnici si stimano, e soprattutto si conoscono. Il sorteggio ha riservato una grande occasione per le squadre italiane, quasi irripetibile per poter andare in finale”

 

“E’ una sfida importante, in una settimana che ha visto la Lazio abbandonare le coppe. La Roma, invece, si qualifica e va avanti. Ci sono state le solite frecciatine tra i due tecnici nella vigilia. Soprattutto, Sarri ha attaccato la società, asserendo di non disporre di una rosa strutturata per sostenere il doppio impegno. I biancocelesti partono con il vantaggio della classifica, mentre la Roma approccerà avvalendosi dell’ottimismo di una qualificazione che garantisce fiducia, così come un sorteggio benevolo. Gli uomini di Mou vorranno riscattare il derby dell’andata, ed avvicinarsi ai rivali in classifica”

 

“Il tema tattico, nella gara di domani, sarà fondamentale. I granata, così come l’Atalanta, tende a non concedere spazio e tempi di gestione palla. Ricordiamo il coast to coast dell’andata di Anguissa che riuscì a spezzare le marcature. Domani sarà fondamentale riuscire a sparigliare le carte di Juric, e sapersi svincolare dai duelli uomo contro uomo dei torinesi”

 

“Il pronostico che mi pare più probabile è un pareggio. Si tratta di una partita complicata da leggere, tra due squadre che concedono poco, e soprattutto aggrappate ai numeri dei singoli. L’Inter e la Juventus non hanno potuto giovare delle proprie punte. Lukaku e Vlahovic non sono mai stati realmente in forma. Sarà una partita a scacchi, che verrà decisa dagli episodi”

 

“Trarre delle conclusioni, senza guardare ai numeri, è difficile. Le competizioni europee, per ora, parlano di un calcio italiano in salute. Spendere di più non è sinonimo di successo, ed il Psg ne è la prova più lampante. D’altronde, anche lo scudetto del Milan dello scorso anno, e quello che il Napoli si accinge a vincere dimostrano come il monte ingaggi non determini il trionfo finale”