Lavezzi, Insigne ed ora Kvaratskhelia: quando si parla della 10 di Diego bisogna essere seri

Calcio Napoli - Possono bastare nove mesi per meritarsi la numero 10? Che Kvaratskhelia sia forte è ormai inutile aggiungerlo. Sono finiti gli aggettivi sia per lui che per Giuntoli il quale lo ha portato a Napoli tra al diffidenza generale. Oggi, da più parti, si è aperta nuovamente la questione legata alla possibilità di mettere sulle spalle di Khvicha le due cifre appartenute a Diego Armando Maradona. Sarebbe senz'altro una rivoluzione, un gesto di rottura con il passato dato che quella doppia cifra a Napoli non rappresenta solo un numero ma una vera e propria religione.

Tuttavia nel corso di questi anni si è 'abusato' un po' troppo sulla possibilità di rimettere in gioco la 10. In primis ci fu chi lanciò l'idea di farlo indossare a Lavezzi. L'occasione fu un'amichevole contro la Cavese dove il Pocho indossò quella prestigiosa maglia. Da quel momento in poi, anche per le tante giocate funamboliche dell'argentino, in città si aprì questo dilemma che poi finì nel dimenticatoio. Dopo Lavezzi toccò a Lorenzo Insigne convivere con la volontà di alcuni di volergli dare il "diez". Anche in quel frangente, spinti dall'entusiasmo per i gol e gli assist dello scugnizzo di Frattamaggiore, ci fu chi caldeggiò questa proposta. La storia sembra rivivere nuovamente adesso con Kvaratskhelia.

Ogni generazione è giusto abbia il proprio idolo ma tirare fuori la storia della 10 così facilmente stona un po' con il valore che questa ha per il Napoli e la gente di Napoli. Kvara sta facendo benissimo. I suoi dribbling, le reti e tanto altro stanno facendo innamorare un popolo che cercava un talento per identificarsi. Khvicha ha davanti a sé tanti anni ancora per poter scrivere pagine memorabili e perché no vincere un giorno anche il prestigioso pallone d'oro. La 10 non va regalata a cuor leggero a chi dimostra per pochi mesi tutto il suo bagaglio di talento. Per conquistarla serve rendimento alto negli anni e tanto altro. Accostare Kvara a Diego non è un gioco. La 10 è una cosa molto seria e quando se ne parla o se ne scrive bisognerebbe rifletterci almeno 100 volte. 

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