Chiariello: "Juan Jesus oggi eroe popolare, ma gli insulti post Cagliari? Siete dei pezzi di melma"

Le Interviste  
Chiariello: Juan Jesus oggi eroe popolare, ma gli insulti post Cagliari? Siete dei pezzi di melma

Lo sfogo di Chiariello sul caso Juan Jesus

A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio Umberto Chiariello, è intervenuto con il suo editoriale: "Marco Antonio, il Giulio Cesare di Shakespeare, diceva: ‘Ma Bruto è un uomo d'onore’. Giulio Cesare di Shakespeare introduce una cosa che è uno degli artifizi retorici più diffusi: l’antifrasi, cioè attribuire ad una frase un concetto opposto, a quello che in realtà dice. Juan Jesus è un uomo d'onore, da sponda interista, ma dove sono le prove di quello che dice? ‘Vogliamo le prove’. Ora la domanda che io pongo a questa: anime belle anime candide questi garantisti dell'ultim’ora, ma secondo voi Juan Jesus che si è perfino scusato con il popolo interista dopo aver segnato perché ha molto presente la sua appartenenza all'Inter ieri aveva voglia di fare casino.

È andato dall'arbitro La Penna a inventarsi di sana pianta che Acerbi lo ha apostrofato in maniera razzista, oppure Juan Jesus non è in grado di intendere di volere, un ragazzone di 33 anni, un uomo si inventa una cosa del genere e ha anche poi aggiunto - perché si è reso conto del clamore della vicenda - che Acerbi è un bravo ragazzo che si è scusato sono cose di campo e finiscono lì. E qui siamo nel benaltrismo: chi non ha giocato a calcio, non sa che in campo ci si dice le peggio cose, ci si colpisce, ci si dice le parolacce, ci si insulta, poi quando finisce tutto finito. Sono cose di campo, che restano nel campo e finiscono lì. È intervenuto Calcagno, presidente dell’AIC, dicendo che Acerbi è un ragazzo per bene, serio, di non farne un caso.

Vi leggo quello che hanno scritto Sandro Ruotolo, Gaetano Quagliariello e Maurizio De Giovanni: ‘Caro Juan Jesus, ti vogliamo bene e abbiamo enormemente apprezzato, da tifosi del Napoli quali siamo, la tua rete di ieri sera ma consentici di dissentire da te. Non è questione che può restare in campo quella parola ignobile che ti ha rivolto Francesco Acerbi, calciatore dell'Inter e della Nazionale italiana e che inizia per enne e che negli Stati Uniti d'America è proibita perché definisce un essere umano dal colore della pelle. Non può restare in campo e deve essere eliminata per sempre dal vocabolario. Non basta chiedere scusa perché le scuse sono un fatto necessario (anzi dovuto) ma non sufficienti e non si può credere di risolverla in campo perché, così il razzismo non lo debelleremo mai. Una parola del genere non offende solo te ma offende tutti noi e ci riporta indietro di decenni’.  

Se noi accettiamo il concetto, posto che ci sono le prove, perché intanto Acerbi tace, sapendo però che nel momento in cui si scusa ammette, sapendo di andare incontro a una squalifica grave perché per fatti e atti di razzismo, e le parole razziste sono fatti e atti di razzismo, può incorrere anche in 10 giornate di squalifica, magari con l'attenuante delle scuse e della aver compreso la gravità del fatto scende a otto, ma so per certo che ci deve essere e ci deve essere l'allontanamento dalla Nazionale doveroso non si può derubricare il tutto. Allora perché non facciamo una cosa? Quelli che sono stati daspati dell'Udinese, per avere insultato Maignan, se passano un attimo in Questura e si scusano gli togliamo il Daspo? In fin dei conti hanno capito si sono scusati.

Questo calcio è malato. Questo è un calcio dove un allenatore gran cafone come Allegri si permette di offendere un'intera categoria di lavoro, i giornalisti, uno che quando va in difficoltà perde completamente la brocca; Mourinho incita i suoi tifosi a usare violenza sui suoi giocatori; un presidente come Lotito che non si rende conto che espone Immobile alle peggiori torsioni, il più grande cannoniere della storia della Lazio. In Italia, abbiamo visto casi incredibili: abbiamo visto, in Campania, uno dare un cazzotto al capitano avversario senza motivo, gli ha spaccato il setto nasale, ha preso cinque giornate di squalifica; un altro, che è il fratello del vicepresidente del comitato regionale calcio femminile picchiare a sangue l'allenatore avversario.  

All’estero, per una cosa a fine partita contro l'arbitro, che aveva espulso un giocatore sapete quanto ha preso? Questo giocatore ha preso 30 anni l'ergastolo 30 anni, un ergastolo. In Italia forse ci vogliono misure serie, severe, restrittive perché se il guaio parte dai tesserati, se il calcio viene mandato a rogo dai tesserati, come volete sperare che dagli spalti o in città si possa respirare un clima buono? Il Napoli ieri non solo si è preso un punto meritato a San Siro, ma esce a testa altissima perché il suo giocatore più vituperato, quello che aveva fatto l'errore gravissimo col Cagliari, che è stato insultato gravemente dai tifosi napoletani al punto a dover bloccare i commenti su Instagram, oggi è l'eroe. Guardate la volubilità del popolo bue: oggi è l'eroe popolare, oggi è Bat Jesus, colui che ci ha dato il gol del pareggio ed è stato offeso. Oggi siamo tutti solidali con lui. Scusate pezzi di melma, uomini di merda che non siete altro, voi che avete insultato Juan Jesus oggi lo state esaltando? Per curiosità, per capire se siete la feccia dell'umanità e lo sapete ".

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