IL GIORNO DOPO Lazio-Napoli... la 'notizia' su David López, la 'scarica' di Higuain e i passi falsi 'non ammessi'

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IL GIORNO DOPO Lazio-Napoli... la 'notizia' su David López, la 'scarica' di Higuain e i passi falsi 'non ammessi'

Il giorno dopo Lazio – Napoli. Benitez per provare a centrare la seconda finale consecutiva, mischia le carte. Rispolvera Inler e Britos. Cambia gli esterni d’attacco e anche quelli di difesa. Finalmente maglia da titolare per Gabbiadini. Tra i pali ancora Andujar. Di Rafael si sono perse le tracce. Bene così. Si fossero perse prima il Napoli avrebbe avuto qualche punto in più e qualche critica in meno.

Il giorno dopo Lazio – Napoli. Pronti via e gli azzurri danno l’impressione di voler giocare alti e provare a “fare” la partita. Ma è un’impressione effimera, durerà appena qualche giro di lancette. La squadra perde ben presto di intensità e il primo tempo appare quasi come se fosse il terzo tempo di Torino. Poco prima del 10° minuto il palo salva Andujar. Al 20° Britos rimedia un giallo tanto inutile quanto giustissimo. Fallo da dietro a 50 metri dalla porta. Al 25°, dopo la solita infinità di passaggi all’indietro, Lopez finalmente effettua un passaggio in avanti. E anche questa è una notizia. Lo sbaglia. Ma è già qualcosa. Gabbiadini non incide. Ghoulam è distratto in fase difensiva. Mertens si accende a sprazzi e De Guzman corre a vuoto. E anche questa non è una novità.

Il giorno dopo Lazio – Napoli. Dopo qualche minuto tutte e due le squadre si abbassano quando non sono in possesso. Entrambe hanno elementi veloci ed entrambe aspettano che si “apra” il campo per poter sfruttare le loro caratteristiche. E il campo si apre per la Lazio poco dopo il 30°. Inler scarica una pallonata incontrollabile su Gabbiadini. I biancocelesti ripartono con Anderson. I laterali alti, i centrocampisti non recuperano. Di lento pede Lopez a protezione della difesa non c’è traccia e il brasiliano serve Klose che infila Andujar.

Il giorno dopo Lazio – Napoli la reazione degli azzurri è blanda. Solo qualche conclusione di Higuain che si avventa su ogni pallone che transita in area di rigore biancoceleste. Ma sono tutti “palloni sporchi” frutto di rimpalli o di deviazioni. Di azioni manovrate non vi è traccia. Sul finire della prima frazione, la Lazio si divora il raddoppio. Prima Andujar e poi Britos sulla linea evitano che il pallone si infili in porta. Il fischio all’intervallo è una mezza liberazione.

Il giorno dopo Lazio – Napoli nella ripresa è tutta un’altra musica. Gli azzurri appaiono trasformati. Da azione d’angolo Lopez scheggia la traversa. Gabbiadini dalla distanza pesca l’angolino ma Berisha ci arriva. E poco prima del quarto d’ora arriva il meritato pari. Mertens dopo il lancio millimetrico per Callejon contro il Trazbonspor, si ripete. Questa volta imbecca il Pipita che aggira il portiere, conclusione larga sulla quale si avventa Gabbiadini bravissimo a seguire l’azione. All’ex doriano non resta che spingerla in porta. L’esultanza del Pipita è degna di nota. Scarica tutta la rabbia. Decine di volte aggredisce la profondità e gli spazi vuoti. Ma il pallone non gli arriva mai o quasi. Di questo passo sul serio gli verrà la gastrite.

Il giorno dopo Lazio – Napoli. Gli uomini di Benitez continuano a spingere. Ghoulam e anche Mesto giocano più alti. Inler perde qualche pallone in meno e qualcuno lo recupera anche. La squadra prova a vincerla. A quindici dalla fine ancora Mertens si inventa un’altra grande giocata, serve De Guzman che da ottima posizione centra un difensore. Peccato. Il discorso qualificazione si poteva archiviare o quasi.

Il giorno dopo Lazio – Napoli alla luce di quello che si è visto, il pari è il risultato più giusto. Purtroppo, anche ieri, gli azzurri hanno regalato un tempo. Preso il goal, hanno sbandato e rischiato di subire anche il secondo che avrebbe rischiato di compromettere risultato e qualificazione. La reazione del secondo tempo lascia ben sperare. Peccato che ultimamente il Napoli si produca in simili reazioni solo dopo aver subito. Su questo e non solo su questo, dovrà lavorare Benitez. I prossimi tre mesi decideranno le sorti della stagione. Altri passi falsi non sono ammessi, anche perché il tempo per rimediare si accorcia sempre di più.

Stefano Napolitano

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