Il giornalista Carlo Alvino è intervenuto alla trasmissione CalcioNapoli24Live rilasciando alcune dichiarazioni:
"Io credo che il Napoli, quest’anno, abbia il mix giusto per recitare un ruolo da protagonista in Champions. Uso la parola “giusto” perché c'è una rosa talmente variegata e qualitativamente importante da poter ambire a grandi traguardi. Parliamo di una squadra che può contare sia su calciatori affermati, vere e proprie stelle della Champions – come lo è stato De Bruyne – sia su giovani che vogliono vivere questa competizione da protagonisti. Ci sono anche elementi che finora hanno avuto poche occasioni per calcare un palcoscenico così importante come quello europeo. E questo, credimi, può essere una motivazione in più. Potrebbe essere quella molla capace non dico di annullare il gap tecnico con i “soliti noti”, ma almeno di ridurlo sensibilmente. Magari sfruttando anche una certa “pancia piena” di alcune big europee, quelle che si presentano in Champions in pantofole, perché magari l’hanno già vinta tante volte o perché tendono a sottovalutare l’avversario “di piccolo calibro” – come potrebbe essere ancora oggi percepito il Napoli in Europa. Anche se, per onestà, bisogna dire che leggendo le dichiarazioni dei vari allenatori avversari, nessuno considera il Napoli una squadra di seconda o terza fascia, come invece la colloca il sorteggio.
Anzi, tutti la temono. Tutti la rispettano. E poi c'è un'altra grande motivazione: Antonio Conte. Conte vuole viverla da protagonista, questa Champions. Non è una competizione che ha frequentato molto da allenatore; non è “casa sua”. Ma conoscendolo, con la sua ambizione e la sua ossessione per la vittoria, io credo che abbia già preparato tutto. Tatticamente, tecnicamente, mentalmente. Sicuramente ha organizzato delle sedute di allenamento specifiche, pensate solo per la Champions. Vuole che il Napoli si presenti già giovedì con l’abito da sera… ma non solo esteticamente, anche con la testa giusta.
Hojlund, chi mi ricorda? Beh, ha la fame e la voglia di lottare su ogni pallone come Edinson Cavani. La tecnica sopraffina di Gonzalo Higuaín. E lo strapotere fisico di Romelu Lukaku. Ho citato tre attaccanti che, a Napoli, conosciamo benissimo. Cavani per l’intensità, Higuaín per quel piede fatato, e Lukaku per quella forza che ti consente di stare sempre davanti al difensore. Højlund ha un po’ di tutti loro. E questo, per me, è un grande pregio: avere caratteristiche che lo rendono unico. Lo ha dimostrato a Bergamo. Poi è finito nel buco nero dello United, dove – diciamolo – nemmeno Messi dei tempi d’oro avrebbe fatto bene. Ora, però, dopo questa prima partita… ragazzi, certi calciatori si vedono subito. “Pronti, via” e lasciano il segno.
Qualcuno ha detto: “Aspettiamo la seconda prova”. Va bene, aspettiamola. Ma quando alla prima occasione mostri certe cose, quelle sono le tue caratteristiche. Non è fortuna. Non è casualità. Questo è Højlund. Ce lo teniamo stretto e ce lo godiamo, perché ci farà divertire tantissimo. Un giovanotto danese, sì, ma ragazzi… guardate l’età.."