Degrado fiorentino, manifesto del calcio italiano

I novanta minuti appena trascorsi al Franchi di Firenze ci mettono davanti un quadro per nulla decoroso della cultura sportiva in Italia. Cercando di navigare lontani da facili moralismi, l'ambiente viola ha superato i limiti di una contemplata e tollerata ostilità sportiva. Lo dicono gli episodi che sono sotto gli occhi e le orecchie di tutti.

Il sottofondo è guidato sempre dall'evergreen 'Lavali col fuoco' che troppe poche volte è stato riconosciuto come coro discriminatorio e offensivo: le rare multe o sanzioni a poco sono servite se ancora oggi si persevera in tutti gli stadi italiani. Nessuno ha memoria di avvisi dallo speaker del Franchi a cessare i cori razzisti che tanto rumore fanno ma che alla fine lasciano sempre un sostanziale silenzio.

Poi si è intravisto qualche piccolo tifoso con la maglia azzurra alla rovescia in un settore fiorentino, per volontà di chi non possiamo saperlo e non possiamo allungarci in una motivazione accusatoria. Ma di certo un sospetto lo lascia e sembra una sfumatura in un contesto che alza decisamente i giri alle spalle della panchina napoletana.

Insulti continui rivolti alla madre come rivelato da Spalletti, il quale solo a fine gara ha chiesto spiegazioni a chi si era preso certe licenze per 90 minuti. Bottiglietta di plastica in testa volata dagli spalti e tentativo di rifilargli uno schiaffo, prontamente schivato dal tecnico. Ma a qualcuno non è bastato e così Osimhen è stato raggiunto da uno sputo proveniente dalla tribuna vicino alla panchina. Episodio che si commenta da solo e che testimonia il grado di civiltà presente a Firenze, ma non solo.

Non intervenire o farlo in maniera irrisoria, significherebbe concedere altro spazio a chi tenta con violenza di avvicinare un allenatore come Spalletti: sarebbe grave. Far finta che nulla sia accaduto porterebbe a rischiare che un gesto schifoso di uno sputo possa tramutarsi in qualcosa di peggiore domani, se non viene punito oggi. E a proposito del domani, non aspettiamoci nulla di migliore dalle nuove generazioni se è questo lo spettacolo che offriamo.

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