La società “S.S.C. Napoli S.p.A.” ha chiuso il bilancio 2012/13 con un utile di € 8 milioni in diminuzione di 6,7 milioni di Euro. La mancata partecipazione alla Champions League 2012/2013 e l’aumento del costo del personale ha certamente condizionato il risultato d’esercizio rispetto all’anno precedente. Il conseguimento dell’utile di esercizio è stato possibile grazie alla plusvalenza record derivante dalla cessione di Lavezzi al Paris Saint Germain. Anche per il 2013/14 si potrebbe ragionevolmente ipotizzare un risultato positivo, grazie alla plusvalenza record di Cavani e ai ricavi della Champions League, ma per il futuro bisognerà risolvere il problema della crescita dimensionale del club a tutti i livelli, che passa anche dal problema della mancanza di infrastrutture sportive di proprietà, a livello dei grandi club europei. Lo rivela Luca Marotta nel suo blog specializzato in analisi di bilanci societari di squadre di calcio (italiane e straniere).
La struttura dell’attivo
Il totale dell’attivo diminuisce a € 136,7 milioni da € 138,2 milioni. Il 40% delle attività è costituito da immobilizzazioni. Le immobilizzazioni materiali sono trascurabili, essendo pari a € 376 mila (€ 385 mila nel 2011/12), e non includono infrastrutture sportive. Tale particolare, può dare argomentazioni a sostegno della tesi che afferma che le squadre italiane, in passato (soprattutto negli anni ’90), godevano di un vantaggio competitivo, perché non investivano nelle infrastrutture sportive di proprietà, ma solo nella rosa dei calciatori. Nel corso degli anni, si è dimostrato che chi ha investito nelle infrastrutture sportive, adottando una strategia di lungo periodo, ha colto risultati importanti a livello europeo. A giudizio di chi scrive, l’investimento in infrastrutture sportive è una scelta strategica importante, soprattutto uno stadio di proprietà che possa garantire ricavi per almeno un terzo o almeno un quarto del fatturato netto, nell’ottica di un business sostenibile.
Tra le immobilizzazioni immateriali è esposto l’avviamento per un valore contabile netto di € 2.261.539 (€ 4.215.385 nel 2011/12), con un costo storico di 19,5 milioni. L’avviamento è stato iscritto, con il consenso del Collegio Sindacale, per l’ammontare effettivamente pagato a tale titolo nell’ambito dell’acquisto del ramo d’azienda dal fallimento della S.S. Calcio Napoli S.p.A. Il costo è stato ammortizzato considerando un periodo di recupero pari a dieci anni.
La voce “Concessioni, licenze, marchi e diritti simili”, compresa tra le immobilizzazioni immateriali, ammonta a € 1.525.803 (€ 2.843.545 nel 2011/12), con un costo storico di € 13.172.768 e riguarda l’acquisto dei marchi sociali, della denominazione e altri segni distintivi, dei trofei ed agli oneri accessori che hanno caratterizzato l’acquisto del ramo d’azienda dal fallimento della S.S. Calcio Napoli S.p.A. nonché all’acquisto di licenze d’uso di software standardizzato.
L’attivo circolante rappresenta circa il 60% dell’attivo e le notevoli disponibilità liquide, pari a € 27,2 milioni (€ 26,7 milioni nel 2011/12), incidono per il 19,9% sul totale dell’attivo. La parte non corrente dell’attivo circolante è di circa 13,3 milioni, pertanto il capitale circolante netto è positivo per € 3,9 milioni.
Il Valore della Rosa
I diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori sono pari a € 49,5 milioni (€ 48,2 milioni nel 2011/12). L’incremento di € 1,3 milioni è dovuto a investimenti per € 39,6 milioni, a cessioni per un valore contabile residuo di € 2,7 milioni, ammortamenti per € 35,6 milioni (€ 27,6 milioni nel 2011/12). Negli ultimi 4 anni risultano investimenti complessivi per € 167,3 milioni.
Nel bilancio della S.S.C. Napoli S.p.A., a partire dall’esercizio chiuso al 30 giugno 2008, i diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori sono ammortizzati “a quote decrescenti”. Pertanto la maggior parte dell’ammortamento è concentrato nel cosiddetto “periodo protetto”, che ha una durata di due anni per i calciatori acquistati con 28 anni compiuti, e di tre anni per i calciatori con meno di 28 anni all’atto della sottoscrizione del contratto. L’ammortamento “a quote decrescenti” permette di limitare l’esposizione in bilancio di ingenti minusvalenze, successivamente al termine del “periodo protetto”.
Tra gli acquisti effettuati nel 2012/13 spiccano: Valon Behrami (Fiorentina) per € 7.250.000, Edu Vargas (Club Futbol Profesionale Universidad de Chile) per € 6.071.531, Gamberini (Fiorentina) per € 2.500.000, Dries Mertens (PSV) per € 9.480.000 e Armero (Udinese) per € 2 milioni (già in prestito e acquisito in compartecipazione). Mertens risulta in organico dal 24 giugno 2013 e perciò non è stato ammortizzato.
Tra le cessioni spiccano: Lavezzi per Ruiz Torres Victor, ceduto per € 28.947.368 al PSG, con un valore contabile di € 314.766 e una plusvalenza di € 28.632602; Santacroce ceduto al Parma per € 1,8 milioni e una plusvalenza di € 1,7 milioni.
I crediti da compartecipazioni ex articolo 102 NOIF ammontano a € 100.500.
I debiti da compartecipazioni ex articolo 102 NOIF ammontano a € 1.000.000 e riguardano la compartecipazione di Pablo Armero con l’Udinese.
Al 30 giugno 2013 il valore contabile residuo di Cavani era di € 3.600.000. Quindi la plusvalenza realizzata vale circa un terzo del valore della produzione 2012/13.
Il Patrimonio Netto
Il Patrimonio Netto è positivo e ammonta a € 52,1 milioni (€ 44.025.810 nel 2011/12). Rispetto al 30 giugno 2012, risulta in aumento a causa dell’utile dell’esercizio, che l’Assemblea ha deciso di non distribuire e accantonare a riserva. Essendo non negativo è conforme a quanto richiesto dal Regolamento UEFA sul Fair Play Finanziario.
I mezzi propri finanziano il 38% del totale delle attività e risultano superiori al valore netto dei diritti pluriennali.
I Ricavi
Il fatturato netto, con esclusione dei proventi rivenienti dalla cessione a titolo definitivo e temporanea dei calciatori, rappresenta il 76,65% del valore della produzione, mentre le plusvalenze e i ricavi da cessione temporanea calciatori rappresenta il 23,35% del valore della produzione.
I Ricavi da gare diminuiscono a € 15,1 milioni da € 25,1 milioni, registrando una diminuzione di 10 milioni di Euro, pari al 39,7%. L’incidenza di tale voce sul valore della produzione e pari al 9,96%.
Tale voce è composta da Ricavi da gare prima squadra in casa per € 10.926.090 (€ 17.472.338 nel 2011/12) e abbonamenti per € 4.208.042 (€ 6.342.793 nel 2010/11). Le gare di Europa League hanno apportato incassi per € 678.911. Nel 2011/12, le gare di UEFA Champions League apportarono incassi per € 8.249.429. La capacità dello stadio San Paolo, ai fini dell’agibilità dell’impianto, è pari a 60.240 posti a sedere. Gli incassi per le partite esterne di Coppa Italia hanno contribuito solo per € 63.394 (€ 1,3 milioni nel 2011/12).
I ricavi commerciali hanno registrato una flessione del 5,7%, passando da € 32,3 milioni a € 30,5 milioni. Essi incidono per il 20% sul valore della produzione.
I proventi da sponsorizzazioni ammontano a € 22,1 milioni, nel 2011/12 erano pari a € 26.699.223, registrano una diminuzione di € 4,6 milioni. Gli Sponsor ufficiali hanno contribuito con € 8 milioni (€ 7.750.000 nel 2011/12). Il contributo dello Sponsor tecnico diminuisce da € 6.668.760 da € 1.690.726. Gli Sponsor istituzionali hanno contribuito con € 5,9 milioni (€ 6,5 milioni, nel 2011/12), i Partner commerciali con € 3,4 milioni e le Altre sponsorizzazioni con € 3,1 milioni.
Gli altri proventi pubblicitari ammontano a € 218 mila (€ 432 mila nel 2011/12) e si riferiscono a ricavi derivanti dalla vendita di spazi pubblicitari posizionati all’interno di prodotti editoriali e multimediali commercializzati nell’esercizio.
I Proventi commerciali e royalties si incrementano di 2,9 milioni di Euro, raggiungendo la cifra di € 8.171.201. In particolare i proventi da licensing aumentano da € 3,7 milioni a € 5.981.504. Tale voce si riferisce a ricavi prodotti dallo sfruttamento del marchio “SSC Napoli”. I Proventi da merchandising risultano pari a € 1.870.411 (€ 1.192.862 nel 2011/12).
La voce “Proventi vari” ammonta a € 709 mila e riguarda i proventi radiofonici per € 481 mila e i proventi da sfruttamento dei diritti d'immagine per € 228 mila.
I Proventi da cessioni diritti radiotelevisivi risultano pari a € 65,4 milioni, mentre nell’esercizio precedente erano pari a € 85,8 milioni. L’incidenza sul valore della produzione è del 43%. Mentre i diritti TV nazionali sono aumentati da € 54,2 milioni a € 57,2 milioni, quelli relativi alle competizioni UEFA diminuiscono da € 29.128.000 a € 6,9 milioni, a causa della partecipazione all’Europa League. I diritti Tv per le amichevoli hanno fruttato € 1,3 milioni.
La partecipazione alla Supercoppa Italiana, disputata a Pechino ha determinato un ricavo di € 1.621.846.