"Ma viene? A che ora arriva?": Sarri fatica a mantenere la concentrazione, ci ha messo un po’ per iniziare a preparare seriamente la sfida al Milan

Rassegna Stampa fonte : Salvatore Caiazza - Il Roma
Ma viene? A che ora arriva?: Sarri fatica a mantenere la concentrazione, ci ha messo un po’ per iniziare a preparare seriamente la sfida al Milan

«Ma viene?». «A che ora arriva?». È stato difficile per Maurizio Sarri far mantenere la massima concentrazione ai suoi all’inizio della seduta pomeridiana di allenamento. I calciatori si chiedevano se veramente Diego Armando Maradona sarebbe arrivato da lì a poco a Castelvolturno. Alle 16,15 il cancello del centro sportivo, affollato all’esterno da tantissimi tifosi, si è aperto per far entrare la macchina del campione argentino. A precederlo era stato il figlio Dieguito poco prima. Inutile dire che il tecnico toscano è stato costretto ad interrompere la seduta che da poco era iniziata. Beh, ne è valsa la pena visto che la visita del pibe de oro entrerà a far parte della storia di questa gestione De Laurentiis. Mai era successo in passato che Maradona, seppur in città, fosse andato a salutare il gruppo degli allenatori passati. Solo Benitez aveva avuto la fortuna di salutarlo nello spogliatoio del San Paolo dopo la sfida di Coppa Italia vinta con la Roma nella gara di ritorno. Allora Diego era in tribuna e non appena mise piede al San Paolo Higuaìn si scatenò segnando un gran gol.

BACI E ABBRACCI. Inutile dire che il primo a sciogliersi dall’emozione è stato Maurizio Sarri. Il tecnico andava allo stadio con il padre per assistere alle partite del calciatore più forte del mondo. «È il monumento del Napoli », disse l’allenatore dopo la sfida con il Pescara domenica scorsa. C’è stato un abbraccio intenso con Maradona che ha confermato più di una volta di aver cambiato idea rispetto alle critiche iniziali che aveva rivolto a al tecnico. Ma è acqua passata. «Rispetto molto Sarri - ha raccontato il sudamericano a Premium - perché sta facendo un buonissimo lavoro. Volevo salutarlo da vicino e parlare un po’ con lui: volevo dirgli che sarò a Madrid a tifare Napoli. La carica già ce l’hanno, perché hanno una squadra molto buona anche se manca Milik. Speriamo che recuperi presto così sarà un Napoli ancora più forte». Dopo il toscano la squadra ha sfilato per dargli la mano e per posare per una foto di gruppo che tutti conserveranno con cura. Lorenzo Insigne e Tommaso Starace, lo storico magazziniere azzurro (che gli ha offerto il caffè), si sono guadagnati un posto al fianco dell’argentino nello scatto ufficiale. Maradona poi è andato nello spogliatoio e in tanti ne hanno approfittato per scattare dei selfie.

LA RIVELAZIONE. La seconda bella sorpresa della giornata è stata la conferma da parte del pibe di seguire il Napoli al Santiago Bernabeu per la gara d’andata degli ottavi di finale di Champions in programma il prossimo 15 febbraio. «Diego ci ha detto che ha accettato l'invito del Presidente De Laurentiis e verrà a Madrid con noi», ha scritto su Twitter il club azzurro. Era stato il presidente De Laurentiis ad invitarlo personalmente quando lo ha incontrato prima dell’evento del San Carlo. A quanto pare Diego ha pensato opportuno di accettare dando così una carica maggiore a tutto il Napoli.

IL REGALO. Don Aurelio non c’era ieri pomeriggio ma ad accogliere Maradona c’era suo figlio Edoardo. Tommaso Starace ha preparato la maglia numero 10 che poi ha consegnato ad un campione che lui ha conosciuto molti anni fa visto che oggi è l’unico superstite degli scudetti vinti. Nessuno mai si è permesso di chiedere quella camiseta. Fino in serie C c’è stata ma una volta sbarcati nel calcio che conta è stato deciso di toglierla da mezzo. Dopo mezz'ora Maradona ha salutato tutti e appena è andato via Sarri ci ha messo un po’ per ricomporre il gruppo e iniziare a preparare seriamente la trasferta di sabato sera in casa del Milan.

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