Plusvalenze e diplomazia, il multiuso Bigon consegna un tesoretto a De Laurentiis

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Plusvalenze e diplomazia, il <i>multiuso</i> Bigon consegna un tesoretto a De Laurentiis

di Bruno Galvan. Twitter: @BrunoGalvan85

In queste settimane Rafa Benitez non ha risparmiato elogi a Riccardo Bigon per ciò che è riuscito a fare in questi anni a Napoli. Il lavoro di un direttore sportivo si basa in primis sul budget che la società stanzia in ogni mercato ed anche sulla bravura nel cedere calciatori in un mercato dove la liquidità scarseggia sempre di più. Bigon è approdato a Napoli nell’ottobre del 2009 insieme a Walter Mazzarri. Sono 58 le operazioni di mercato fra entrate ed uscite a titolo definitivo portate a compimento da parte del dirigente azzurro.

CESSIONI DI GESTIONI PRECEDENTI – Bigon quando è arrivato a Napoli, ha dovuto fare i conti con calciatori appartenenti a gestioni precedenti che non rientravano più nel progetto tecnico. Gli investimenti fatti da De Laurentiis per i vari Datolo, Denis, Quagliarella, Hoffer e altri ammontano a 91,1 mln. Bigon è stato bravo a limitare minusvalenze eccessive in quanto i cartellini di questi giocatori sono deprezzati con il passare degli anni. Ha saputo cedere abbastanza bene recuperando 68,6 mln con un deficit complessivo di -22,5 mln. L’addio di Lavezzi, portato sapientemente da Pierpaolo Marino a 5,5mln, è servito per colmare in parte la svalutazione di investimenti non rientranti più nelle ottiche societarie. Un successo per Bigon che ha limitato eccessive perdite o svalutazioni sul patrimonio calciatori.

CON BIGON COL SEGNO POSITIVO - Diversa è la situazione di quei calciatori che sono stati presi da Bigon ed il suo scouting. Complessivamente per i trasferimenti a titolo definitivo, sono stati spesi 234,7 mln. Se si va a calcolare il valore attuale dei calciatori in rosa (nell’ipotesi di cessione) più le cifre incassate per le cessioni di calciatori presi e poi mandati via, il ricavato finale è di 272 mln. Ben un surplus di valore pari a 37,3 mln. Fra le plusvalenze maggiori ci sono quelle di Cavani, Fernandez. Senza poi contare i valori attuali di calciatori come Callejon che oggi vale almeno 25 oppure Mertens o lo stesso Higuain. Non è mai semplice operare in un club come il Napoli dove ci sono rigidi paletti per quanto riguarda il Financial Fair Play. Nel complesso, guardando i numeri, l’operato di Bigon a Napoli è stato positivo. I colpi sfumati Vidal (il Ds partenopeo fu il primo a scoprirlo), Verratti, Kramer o Fellaini gridano ancora vendetta. Ma qui il Ds ha responsabilità marginali.

DIPLOMAZIA – Le doti di Bigon nel ricucire gli strappi avvenuti nel tempo fra de Laurentiis e la parte tecnica sono altri meriti che tutti dimenticano velocemente. Fu proprio il Ds a ricucire a tempi di record lo strappo fra De Laurentiis e Mazzarri che decise poi di restare a Napoli un altro anno. Stessa cosa sta avvenendo ora. Bigon ha mediato fra le parti dopo il ritiro post-Lazio ed è riuscito ad ottenere in parte il suo obiettivo. Ora la storia si ripete. Sarà ancora una volta il dirigente d’origine veneta a cercare di convincere Benitez e De Laurentiis a stringersi la mano in un rinnovo che ora sembra tutt’altro che vicino.

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