Ward: "Chi è che non tifa Napoli? Amo tremendamente la città: tifo azzurri per lo scudetto"

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Ward: Chi è che non tifa Napoli? Amo tremendamente la città: tifo azzurri per lo scudetto

Oggi su CRC, radio partner della SSC Napoli, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Chiariello” è intervenuto l’attore e doppiatore Luca Ward.  Di seguito le sue parole: 

«A Napoli siamo tutti tifosi. Chi è che non tifa Napoli? Il Napoli lo tifa chiunque, anche per lo scudetto tiferò Napoli tutta la vita. Antonio Conte a Parma deve scatenare l’unico inferno vero che si scatena non ci sono altre possibilità.

Io amo Napoli tremendamente, è la città dove ho iniziato a lavorare a sei anni facendo neuron wolf negli studi della Rai. Ho dei ricordi di Napoli bellissimi, ci vengo ogni volta volentieri. Tra l’altro, anche mia figlia è pazza di Napoli, quando ha capito che sabato sarei venuto qui, mi ha detto: “Vengo pure io” 

Soundtrack è un viaggio attraverso il cinema in cui si riproducono le colonne sonore magiche di circa una quindicina di grandi film che hanno la storia del cinema come il Padrino, E.T.I, il Gladiatore e che ormai fanno parte della nostra vita.

Lo spettacolo verrà eseguito da circa cinquanta giovani e splendidi orchestrali diretti dal maestro Paolo Annunziata che riprodurranno le colonne sonore esattamente come si sentono nei film, tanto che appena parte la musica anche se non ci ci sono le immagini tu le vedi e ti ricordi della storia e dei personaggi del film. 

Al Teatro Augusteo sono di casa, lì ho fatto tanti spettacoli, tra l’altro, ho un ricordo bellissimo legato a questo teatro. Una sera, mentre stavamo facendo un musical, c’era un signore in mezzo alla platea che aveva il viso illuminato dalla luce dell’Ipad. Io pensavo: "Chissà cosa sta vedendo su questo ipad?”. Ad un certo punto, in un buco di silenzio si sente un urlo proveniente dalla platea che grida: “Gol!”. Da lì, si è capito che stava guardando la partita del Napoli. Quel signore è stato un grande, queste cose solo a Napoli potevano succedere.

Finale di Champions? Per una questione di campanilismo, spero che l’Inter gliene faccia diciotto. Io con i francesi non riesco ad proprio andare d’accordo. Nonostante siano un grande popolo, quando vedo Emmanuel Macron in TV mi sento male e non mangio più anche se mi trovo di fronte ad un piatto di carbonara.

Io non seguo molto il mondo della politica ma la questione dei finanziamenti al cinema mi fa ridere. Io ho 64 anni e vengo dal grande cinema italiano dove c'erano i grandi produttori che si ipotecavano le case per fare film che erano grandi film e che facevano il giro per il mondo.

Oggi si vedono fare i film con i finanziamenti dello stato. Io dico di tornare ai grandi produttori, di fare ricambio e di guardare ai giovani. I finanziamenti sono soldi degli italiani. Perché dobbiamo aspettare i finanziamenti? Quei soldi devono andare alle scuole, agli ospedali, alle strade e per altro. Il cinema una volta lo facevano i grandi produttori, non lo stato. Lo stato non c’entra niente con il cinema.

Aurelio De Laurentiis è stato un gigante del cinema. Io ho conosciuto anche il padre. Loro sono stati dei produttori giganteschi, infatti mi è dispiaciuto che Aurelio si sia un po’ ritirato dal mondo del cinema. Aurelio è stato l’ultimo grande produttore del cinema, oggi non c’è più nessuno. Lui lo fa pochissimo, lo fa con la mano sinistra.

Quando c’erano i grandi produttori, noi facevamo il grande cinema che faceva il giro per il mondo. Oggi i nostri film dove vanno? In Italia si produce un cinema tra amici. Ci sono delle professionalità, degli autori e dei registi nascosti su cui nessuno ci punta e nessuno li conosce. 

Questo è davvero un peccato enorme, perché ormai il cinema italiano è diventato un circolo, non cambia mai nulla. Napoli ha un patrimonio di attori e attrici che è spaventoso e non li conosceremo mai.»

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