"Cosa direi a me stesso al cimitero? Grazie per aver giocato a calcio", le 100 frasi che rendono Maradona immortale

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Cosa direi a me stesso al cimitero? Grazie per aver giocato a calcio, le 100 frasi che rendono Maradona immortale

Le cento frasi celebri di Maradona che hanno fatto la storia. Ad un anno dalla morte di Diego Armando Maradona ricordiamo le 100 frasi che lo rendono immortale

"Cosa direi a me stesso al cimitero? Grazie per aver giocato a calcio". Oggi, 25 novembre 2021, ricorre l'anniversario della morte di Diego Armando Maradona. Una data che in qualche modo fa da spartiacque per il calcio perchè si può tranquillamente parlare di calcio ante e post morte di Dieguito. Il suo mito resterà immortale così come le sue frasi davanti alle telecamere. Di seguito riportiamo le 100 frasi più famose dette dal fuoriclasse argentino.

Le 100 frasi celebri di Maradona

Ad un anno dalla sua scomparsa, le 100 frasi di Diego Armando Maradona che lo rendono immortale

  1. "Tutti dicono: “Questo è stato il migliore del Barcellona, questo è stato il migliore del Real Madrid, questo è stato il migliore del Chelsea”. Io sono orgoglioso di essere stato il migliore a Napoli"
  2. "Chiedono ai napoletani di essere Italiani per una sera dopo che per 364 giorni all’anno li chiamano terroni"
  3. "Non voglio vedere bandiere rossonere a casa mia"
  4. "Che significa Napoli per me? È la mia casa"
  5. "I napoletani sanno che feci di tutto per far vincere lo scudetto al Napoli. C'era la netta sensazione che il Sud non potesse vincere contro il Nord"
  6. "Emir, sai che giocatore sarei stato se non avessi tirato cocaina? Che giocatore ci siamo persi!"
  7. "Quando il pallone passava la metà campo, lì comandavo io"
  8. "Cosa direi a me stesso al cimitero? Mi direi: grazie per aver giocato a calcio"
  9. "Quando dicono che sono dio, rispondo che stanno sbagliando. Sono un semplice giocatore di calcio. Dio è Dio, io sono Diego"
  10. "Sono sinistro, tutto sinistro: di piede, di fede e di cervello"
  11. "Lotto, corro, ma soprattutto dialogo con la palla per divertire la gente"
  12. "Tre anni qui a Napoli mi hanno dato tanto ma mi hanno anche tolto. Non posso uscire, in tre anni non ho imparato una strada di Napoli"
  13. "Messi è ancora alla ricerca di un suo stile e credo che lo troverà presto. Ha fatto più gol di me? Vero, ma i miei erano più belli"
  14. "Forse, se fossi finito alla Juventus avrei avuto una carriera più lunga, tranquilla e vincente. non rimpiango nulla, ma per quel club ho sempre avuto ammirazione e rispetto"
  15. "Se stessi con un vestito bianco a un matrimonio e arrivasse un pallone infangato, lo stopperei di petto senza pensarci"
  16. "Non si può essere fenomeni tutti i giorni dell'anno. Anche Maradona non sempre giocava da Maradona"
  17. "Ho sbagliato e ho pagato, ma il pallone non si sporca"
  18. "Il calcio inglese non mi piace. E poi voglio allenarmi solo il pomeriggio"
  19. "Voglio diventare l'idolo dei ragazzi poveri di Napoli perché loro sono com'ero io a Buenos Aires"
  20. "Sì, ho litigato con il Papa. Ci ho litigato perché sono stato in vaticano e ho visto i tetti d'oro, e dopo ho sentito il Papa dire che la chiesa si preoccupava dei bambini poveri. Allora venditi il tetto, fai qualcosa amigo!"
  21. "In campo non ci si batte con le armi, bensì col pallone. E comunque no, non so parlare inglese, ma anche se lo conoscessi non lo parlerei"
  22. "Primo gol all'Inghilterra? Un po' con la testa di Maradona un po' con la mano di Dio. Il secondo gol una meraviglia? Per favore, la sola meraviglia che conosco è Raquel Welch"
  23. "Non ho toccato io quella palla, è stata la mano di Dio"
  24. "Giocare senza il pubblico è giocare come all'interno di un cimitero"
  25. "Bigon ha detto di aver bisogno di undici persone che corressero. Allora gli ho fatto presente che non poteva contare su di me, io non ho mai corso in vita mia"
  26. "La fine è molto vicina, ormai ho deciso, voglio ritirarmi. Gioco a pallone da quindici anni e voglio una vita più tranquilla. Sono stanco di lottare, solo, contro tutti, i giornalisti, i dirigenti. Voglio tornare a godermi l'Argentina"
  27. "So di aver fatto del male prima di tutto a me stesso e quindi alla mia famiglia, alle mie figlie. Credo che in futuro imparerò a volermi più bene, a pensare di più alla mia persona. Non mi vergogno però. Non ho fatto male a nessuno, salvo a me stesso e ai miei cari. Mi dispiace, sento una profonda malinconia, soltanto questo. non voglio più essere costretto a giocare anche quando non sono in grado, a farmi infiltrare cortisone perché devo essere in campo per forza per gli abbonamenti, per gli incassi, perché bisogna vincere a qualunque costo per lo scudetto o per la salvezza, perché in ogni partita ci si gioca la vita. A me gli psicologi stanno cercando di levarmi il vizio della cocaina, non quello di vivere"
  28. "Voglio giocare anche se ho il menisco a pezzi. Chi è prudente non arriva mai primo. Intendo giocare e vincere. È una follia? Farò il pazzo per tutta la vita"
  29. "Chi ruba a un ladro ha cento anni di perdono"
  30. "Cocaina? Se la provi una volta e ti fa male non la provi più. Però a tanti non succede questo, diventano euforici. E io diventavo euforico e l'euforia piace a tutti. E' come vincere un campionato e dici va bene, è meraviglioso, domani cosa mi importa, tanto ho vinto il campionato. Il giorno dopo continui ma non solo non vinci alcun campionato, ma stai perdendo la tua vita"
  31. "La droga ti annebbia, non ti lasciava vedere più in là di una spanna. Molte volte ho sniffato e, dopo, ho cercato di prendere la palla e non ci sono riuscito. Volevo dare un calcio in un modo e non ci riuscivo. Il mio cervello cercava di dare degli ordini però il mio corpo non rispondeva"
  32. "Nessuno ti aiuta veramente a uscire dalla droga. Avevo bisogno di comprensione e non depressione. La mia famiglia mi ha aiutato a non finire peggio"
  33. "Quando fui arrestato a Buenos Aires, qualcuno che conta mi ha detto: "E adesso, che dirà mio figlio?". Non gli passava nemmeno per la testa che l'esempio per suo figlio dovesse essere lui, non un giocatore di pallone"
  34. "A volte mi chiedo se la gente mi amerà ancora. Sarò eternamente grato alle persone. Ogni giorno mi sorprendono"
  35. "Il calcio mi ha dato tutto quello che ho più di quanto avessi mai immaginato. E se non avessi avuto quella dipendenza avrei potuto giocare molto di più"
  36. "Sono nato nel calcio, sapevo chi sarei diventato. Non sapevo che avrei preso la cocaina"
  37. "Ci ricevettero con uno striscione che mi aiutò a capire di colpo che la battaglia del Napoli non era solo calcistica: “Benvenuti in Italia” diceva. Era il Nord contro il Sud, i razzisti contro i poveri"
  38. "Abbiamo vinto tutti insieme, non è che abbiamo vinto noi e la gente che sta qui. Ha vinto la città di Napoli"
  39. "Esiste un Maradona femmina? Sì, Ornella Muti"
  40. "Dio è giusto, quindi il Napoli non verrà penalizzato. Del processo per il calcio scommesse non voglio neanche sentir parlare, adesso devo solo concentrarmi sul prossimo campionato. Possiamo lottare per lo scudetto, ma i tifosi non devono illudersi. Non dobbiamo montarci la testa, ma essere consapevoli dei nostri limiti, proprio come l'Argentina in Messico"
  41. "Togliete quel punto interrogativo, quel pallone l’ho toccato con la mano. Stavolta sarà stata la mano di San Gennaro, piuttosto che quella di Dio"
  42. "Abito in via Scipione Capece, i giornalisti vengano a casa mia, non si nascondano dietro una penna. Per Dalma, per Claudia, le mie donne io lascerei il calcio, non per le chiacchere dei giornalisti sulla mia vita privata"
  43. "Il più bello dei miei trofei? L'ultimo perché è il più recente"
  44. "Con il Napoli è davvero finita. Io continuo ad andare d'accordo con Moggi, ma non con il presidente Ferlaino: quindi non torno. Moggi è una persona eccezionale, Ferlaino no"
  45. "Era domenica mattina, mi accorsi che ero rimasto senza dopobarba. Uscii dall' albergo, camminai un po' per la strada, incontrai gente. Con mia grande sorpresa non stava capitando nulla: nessuno mi fermava, nessuno mi chiedeva l’autografo, tutti mi lasciavano in pace. Entrai dal tabaccaio e anche lì niente: Buongiorno, grazie, arrivederci. Massimo distacco, massimo rispetto. A Napoli e in Italia non mi era mai successo di essere considerato un uomo qualunque"
  46. "Se il Napoli non mi lascia libero sarò un cadavere calcistico"
  47. "Mi hanno ucciso quando volevo rientrare per dimostrare alle mie due figlie che posso lottare con dei ventenni. Nel paese della democrazia non mi hanno lasciato parlare, e non mi hanno permesso di dire ciò che sento. Con la mia uscita dal mondiale è uscito anche un intero paese e sono usciti anche quelli che mi vogliono bene"
  48. "Avevo detto che la Fifa mi aveva tagliato le gambe. Adesso dico che mi ha finito di tagliare il corpo, mi ha ucciso"
  49. "Non giocherò più. Non voglio più dare la possibilità a gente come Havelange e Blatter di ferirmi, di farmi del male"
  50. "I nostri arbitri sarebbero bravissimi in stadi senza pubblico. Ma appena vedono 50.000 spettatori e la tv vogliono trasformarsi nelle star dello spettacolo"
  51. "Ci devono ascoltare e rispettare, siamo noi i protagonisti del calcio. In questo mondo dove contano solo i soldi, gli affari e le aziende, bisogna ripensare all' uomo e metterlo al centro di tutto. Non permettiamo il contrario. Ora brindiamo. Vi abbraccio"
  52. "Voglio stare come la gente qualsiasi. Non voglio accoglienze di alcun genere, né dipendere da nessuno. E non voglio rendere conto a nessuno, meno che meno a quel corrotto di Blatter: a uno che guadagna 50 milioni al mese e adesso fa anche il presidente. Ma non fatemi ridere: l'altro giorno l'ho sentito parlare e sembrava l'attore di una telenovela per bambini"
  53. "Figurarsi se i giapponesi non dovevano darmi il visto d'ingresso: non ho mica ucciso qualcuno! Non potevano far passare proprio me da criminale, dopo avere permesso agli americani di giocare la Coppa, loro che hanno tirato la bomba atomica su Hiroshima"
  54. "Ho quarantacinque anni e non penso di giocare nuovamente. Non ho il coraggio di mancare di rispetto alla palla"
  55. “Se potessi tornare indietro, cancellerei quel gesto. Ma non chiedetemi di cancellare la vittoria finale dell'Argentina: meritatissima”
  56. “Ho dovuto reinventarmi una vita, tornare a lottare, alzarmi tutte le mattine. Adesso ogni tanto mi capita di alzarmi alle quattro del mattino e mi metto a fare la formazione delle squadre. Sono entusiasta di potere allenare la nazionale dell'Argentina”
  57. “Vedere giocare Messi è meglio che fare sesso”
  58. “Ha espulso senza motivo un giocatore portoghese e ha concesso un gol a Villa in fuorigioco: il guardalinee forse era Andrea Bocelli”
  59. “Muoio dalla voglia di tornare a guidare la nazionale argentina. Aspetto una chiamata, sono disperato, darei un braccio per allenare ancora la Seleccion. L'Argentina di oggi è la mia squadra, la sento mia, muoio dalla voglia di tornare. Penso che le possibilità ci siano ancora. Dopo i Mondiali ero a lutto perché era morto un grande sogno. Volevo vincere la coppa, ma siamo caduti dopo aver costruito una squadra spettacolare che doveva arrivare in finale per giocarsela con la Spagna”
  60. “Ho due sogni: il primo è giocare un Mondiale, il secondo è vincerlo”
  61. “I napoletani sanno chi tifare”
  62. “Calcio lo stesso, tanto gli faccio gol comunque”
  63. “So di non essere nessuno per cambiare il mondo, ma non voglio che entri qualcuno nel mio per condizionarlo”
  64. “A Ciro Ferrara una volta gli ho detto che era il miglior difensore del mondo. Non so se era vero, ma io la sentivo così. Gli voglio talmente bene… Il miglior amico che mi abbia lasciato il Napoli”
  65. “Piuttosto che appartenere alla famiglia della Fifa preferisco essere orfano”
  66. “Certo che sono favorevole ai controlli antidoping, ma li estenderei anche ai dirigenti”
  67. “Nella clinica dove sono ricoverato c'è qualcuno che pensa di essere Napoleone e altri Robinson Crusoe, quando dico che sono Maradona non mi crede nessuno”
  68. "Settimio dice che..." "Settimio chi, Diego?" "Come chi? El mister!"  "Ah, il mister, Ottavio allora, Ottavio Bianchi". "No, Ottavio è troppo, Settimio"
  69. “Oggi in campo abbiamo capito che non stavamo giocando solo contro la Fiorentina. Stiamo giocando contro tutti quanti”
  70. “Mi tengo Bagni, Romano e De Napoli: non voglio nessuno”
  71. “Qualunque cosa accada e chiunque dirige, la maglia numero 10 sarà sempre mia”
  72. “Se morirò, voglio rinascere e voglio essere un calciatore. E voglio essere di nuovo Diego Armando Maradona. Sono un giocatore che ha dato alle persone la gioia e basta e ne ho abbastanza”
  73. “Passarella deve capire che la storia del calcio argentino è stata scritta con i capelli lunghi”
  74. “Puoi costringermi a pagarti, ma non puoi costringermi ad amarti”
  75. “Oggi non parlo ragazzi. Ho meno parole di un telegramma”
  76. “Bilardo è un piccolo uomo”
  77. “Io sono bianco o nero, grigio non sarò nella mia vita”
  78. “Volevo andare negli Stati Uniti, ma la testa del termometro di Clinton non mi lascia entrare”
  79. “Amo la Scozia. È un paese in cui il sangue non scorre molto bene con l'Inghilterra”
  80. “Anche se Beckham è sempre stato molto impegnato con la sua Spice Girl, a volte ha trovato il tempo di giocare a calcio molto bene. Tuttavia, deve qualcosa alla sua squadra nazionale”
  81. “Se non avessi fatto le cose brutte che ho fatto nella mia vita, Pelé non era nemmeno il secondo”
  82. “Havelange giocava a pallanuoto; quindi non può parlare di calcio”
  83. “Per mia madre sarei disposto a uccidere o abbandonare il calcio. Lei è il mio più grande amore”
  84. “Neymar meglio di Messi? Pelé ha preso la pillola sbagliata”
  85. “Se voglio colpirti ti vizio”
  86. “Ti dirò un segreto Shilton: è stato con la mano”
  87. “Dalma e Gianinna sono i miei occhi”
  88. “Pelé è uno schiavo. Ha venduto il suo cuore alla FIFA”
  89. “Negli ultimi tempi in Italia ero come un bolide di Formula Uno che andava a trecento all’ora e non si fermava mai. Ma questo non importava a nessuno”
  90. “Cristiano Ronaldo è un marchio registrato, un fuoriclasse incredibile, lo farei giocare anche di notte perché lui non si nasconde mai, non chiede di restare fuori se ha un doloretto alla caviglia. E che carisma! Va in campo come se andasse al bagno, con la stessa naturalezza”
  91. “Se non sono felice dentro, non riesco ad essere un campione”
  92. “Platini? Un fenomeno. In Italia ha vinto tutto, ma mi ha sempre dato l’impressione di non divertirsi giocando a calcio. Era molto freddo, troppo”
  93. “George Best? Era un gran giocatore, più loco di me”
  94. “Fidel Castro? Mi hanno detto che era morto il più grande. Mi hanno chiamato da Buenos Aires ed è stato scioccante. Sono scoppiato in un pianto terribile. Era come un secondo padre”
  95. “Secondo me Icardi è un traditore. Va a casa [di Maxi Lopez, ndr], gioca a fare l’amico e poi gli soffia la donna. Questo è tradimento. Ai nostri tempi, solo se guardavi la donna di un compagno, nello spogliatoio ci saremmo alternati per prenderlo a pugni”
  96. “La Fifa è governata da dinosauri. Blatter è uno che non ha mai tirato un calcio ad un pallone e dunque credo sia la persona meno opportuna per ricoprire un ruolo istituzionale così importante”
  97. “Lionel Messi gioca a calcio come Gesù. La cosa migliore è che Leo sia argentino, non brasiliano, spagnolo, tedesco, francese o italiano e tutti dovranno riconoscere che il migliore del mondo è nato in questo paese”
  98. “Sono venuto a curarmi il cuore, ho fiducia nella medicina cubana. Fidel mi ha dato l’ossigeno per tirare avanti. È lui che ha il cuore più grande di tutti”
  99. “Mi stanno uccidendo, non possono più tenermi in questa incertezza. Il Barcellona deve decidere prima possibile se tenermi ancora oppure no. Ormai mi sembra quasi tutto fatto, tra l’altro l’offerta del Napoli non può che essere considerata ottima”
  100. “Sono in molti a volermi dare una pistola perché mi uccida. Smettetela”
Diego Armando Maradona
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