Insigne: "Il mio sogno era restare a Napoli a vita, non invidierò mai lo scudetto. Sono a disposizione di Spalletti per l'Italia. Su Mazzarri, Osimhen e Kvara..."

Le Interviste  
Insigne: Il mio sogno era restare a Napoli a vita, non invidierò mai lo scudetto. Sono a disposizione di Spalletti per l'Italia. Su Mazzarri, Osimhen e Kvara...

Lorenzo Insigne, ex capitano della SSC Napoli e oggi al Toronto in MLS, è tornato a parlare a Sky Sport di quello che è stato il suo passato con il Napoli e anche l'Italia, parlando di alcuni aspetti importanti

Lorenzo Insigne, ex capitano della SSC Napoli e oggi al Toronto in MLS, è tornato a parlare a Sky Sport di quello che è stato il suo passato con il Napoli e anche l'Italia, parlando di alcuni aspetti importanti.

Lorenzo Insigne: intervista Sky Sport

Napoli - E' un anno e mezzo che Lorenzo Insigne ha lasciato Napoli per trasferirsi in Canada e giocare in MLS con il Toronto FC. L'attaccante classe 1991, ha assistito anche alla partita di domenica scorsa al Maradona contro l'Inter e si è concesso in una lunga intervista ai microfoni di Sky Sport.

"Tra il tiro a giro e la palla sul secondo palo per Callejon scelgo la palla per Callejon. Zeman mi ha fatto crescere ed è stato come un papà. Mazzarri mi ha fatto esordire in Serie A e gli devo tanto perché ha creduto in me. Sarri mi ha fatto diventare partedi Isnigne che sono oggi. Ancelotti mi ha dato tanto a livello di professionalità. Gattuso mi ha responsabilizzato, mi ha dato fiducia. Spalletti mi ha dato tanto nonostante avessi il contratto in scadenza mi ha fatto giocare tutte le partite e gli sarò sempre grato.

Scelgo la 24 alla 10, sempre. L'emozione più forte è quella vissuta dell'addio al Maradona, l'ultima. Perché sapevo che indossavo l'ultima volta con la maglia del Napoli. Il gol più belloè quello a Madrid contro il Real. Il prossimo lo faccio ancora con la maglia del Toronto. Tutto mi manca di Napoli, ma io e la mia famiglia stiamo benissimo a Toronto. Ritornare allo stadio mi ha dato emozioni uniche. Entrare al Maradona è sempre speciale.

Per me entrare in quello stadio regala sempre emozioni uniche. Da bambino ho sempre sognato di fare quello che ho fatto con la maglia del Napoli, giocare, essere capitano. Per cui ripeto, entrare là dentro è sempre qualcosa di speciale".

Sicuramente il mio sogno era rimanere qua per tutta la vita. Non è stato così, Napoli la porterò sempre nel cuore, è casa mia. Volevo rimanere di più, è andata com'è andata ma va bene così. Quando abbiamo fatto quell'annata da 91 punti con Sarri è stato clamoroso non vincere lo scudetto. Però penso che tra virgolette il demerito è stato pure nostro, perché ce lo siamo fatto sfuggire dalle nostre mani. Però io da tifoso ho festeggiato a Toronto, con i miei figli a casa abbiamo fatto la cena, perché so quanto ci tenevano i giocatori e soprattutto la nostra città.

Non sarò mai invidioso per la vittoria, perché sono stato e sono sempre il primo tifoso del Napoli. Non è il momento dell'anno scorso, però in un anno questi momenti ci possono stare. A sprazzi ho visto il Napoli di Spalletti e spero che mister Mazzarri farà un grande lavoro, soprattutto mentale, perché ora i ragazzi hanno bisono. Il mister ha tanta esperienza alle spalle, poi è stato fermo e ha avuto modo sicuramente di studiare. E poi la cosa importante è che lui conosce già l'ambiente, Napoli, società e tifosi. Questo sicuramente alla lunga sarà un vantaggio per i giocatori e per la società.

Ho fatto tante sfide contro la Juve, da napoletano e tifoso del Napoli è sempre stato bello segnare contro di loro. Speriamo che il Napoli farà una grande prestazione per portare una gioia ai nostri tifosi. Kvara non lo conoscevo come giocatore, però vedendolo l'anno scorso è stato lui il valore aggiunto del Napoli. Ha fatto delle cose straordinarie. A Victor l'unica cosa che direi è di pensarci bene prima di andare via da Napoli, perché penso che le emozioni che ha vissuto l'anno scorso qua non si possono vivere dalle altre parti. Se vinci uno scudetto a Napoli è diverso che vincerlo con un'altra maglia. Sicuramente lui saprà fare una scelta giusta per lui, io spero che rimarrà qui ancora tanti anni perché è un giocatore fortissimo. E spero che anche la società se deve fare uno sforzo è giusto che lo faccia, perché attaccanti così forti in Europa non ce ne sono.

Io da tifoso posso essere pure di parte, lo so che è difficile, ma spero con tutto il cuore che vinca il Napoli. Ora i punti di differenza dalla capolista sono tanti, però al momento non vedo proprio una favorita al 100%. Spero solo che il Napoli continui a essere quello dell'anno scorso e risalga la classifica. Finché gioco a calcio io sarò sempre a disposizione del CT, come ho sempre detto anche a lui, perché la Nazionale è la Nazionale, è una maglia particolare. Io poi ho vissuto un momento indescrivibile con questa maglia che non dimenticherò mai, la vittoria dell'Europeo. Ripartirò sicuramente forte l'anno prossimo, sperando di non avere ancora tanti infortuni. Ripeto, sicuramente hanno inciso tanto le scelte del mister. So che devo fare di più anche a 32 anni, perché non basta solo il nome per essere convocato, ma bisogna sempre dimostrarlo e meritarselo in campo".

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