È sempre stato abituato a essere l’uomo copertina di ogni squadra dove ha giocato. Ha sempre riempito pagine di giornali sia per le sue numerose attività fuori dal campo che per le imprese sul terreno di gioco. Tanti i gol segnati fino a questo momento in carriera da Djibril Cisse, ben 230 come viene sottolineato oggi nella pagine del Corriere della Sera, e anche per questa abitudine a bucare le difese avversarie all’attaccante francese non va proprio giù essere identificato semplicemente come un buon assist-man. Non va in gol da quasi due mesi infatti l’ex centravanti del Panathinaikos, dalla rete realizzata su calcio di rigore nella sfida di Europa League pareggiata con il Vaslui. Fino a questo momento titoli e copertine sono appartenuti esclusivamente al suo compagno di reparto Miroslav Klose, un giocatore che Djibril stima e con il quale ha già instaurato un buon rapporto, ma l’astinenza da reti non può non pesare a un animale da gol come lui. Già entrato nel cuore dei tifosi, che non mancano mai di dedicargli cori e applausi per ogni sua sgroppata sulla fascia, Cisse vuole entrare anche nella storia di questa società per una questione di orgoglio e perché così è sempre stato nella sua carriera. Lo testimoniano anche i suoi più di 40 tatuaggi sparsi per il corpo, ognuno raffigurante qualcosa, ognuno simboleggiante una tappa della sua vita. «Qualcuno segna eventi di vita, altri sono solo decorazioni» e a parte tutti i figli e la moglie distribuiti tra braccia, petto e schiena, il transalpino ha voluto immortalare sulla sua pelle anche riferimenti religiosi (le ali che riprendono il suo nome che in arabo significa Arcangelo Gabriele), musicali (il tributo a Sid Vicious dei Sex Pistols), e ovviamente anche sportivi. E vanno viste in tal senso le cinque stelle sul braccio, in ricordo dell’impresa con il Liverpool, o il Trifoglio sul ginocchio sinistro con sotto la scritta “the double 2009-2010”, riferendosi all’accoppiata coppa campionato arrivata grazie ai suoi 55 gol in due anni. Ancora non ci sono accenni alla Lazio sul corpo di Djibril Cisse. Prima c’è da aspettare il momento giusto ha spiegato il leone nero: «solo dopo aver fatto qualcosa di concreto». Prima c’è da entrare nella storia di questa squadra e solo dopo l’aquila potrà trovare posto, nel comunque poco spazio rimasto a disposizione, sulla pelle di Cisse. Sarebbe il giusto premio e ringraziamento anche nei confronti dei tifosi, che nonostante le difficoltà incontrate dall’attaccante fino a questo momento, non hanno mai mancato di fargli sentire il loro sostegno. I "tattoos studios" inglesi e greci sono già stati allertati. La storia biancoceleste lo aspetta, e Djibril non vede l’ora di potersi far adorare ancora di più dai suoi nuovi supporter.