Mertens: "Napoli mi ha dato tutto! Ero un bambino e mi ha reso uomo, mia figlia nascerà qui! Sul mio futuro dico..." | VIDEO

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Bellissima intervista a Dries Mertens

Dries Mertens è ufficialmente un cittadino napoletano! Oggi il Comune di Napoli gli ha tributato la cerimonia di conferimento della cittadinanza onorarie per i meriti sportivi e per l'affetto sempre dimostrato verso la nostra città. Prima della cerimonia alla Sala dei Baroni del Maschio Angioino, Dries Mertens ha parlato ai giornalisti rilasciando alcune dichiarazioni.

"Bellissimo. Sono arrivato 12 anni fa, ho trovato una società in cui mi piaceva giocare e una città dove sono cresciuto come uomo. Sono diventato uno di voi. Per questo oggi sono qui. Sono reduce da settimane bellissime, prima con lo scudetto del Napoli e poi con quello del Galatasaray. È stato molto bello. Noi abbiamo tenuto la casa qui a Napoli. Quando penso di "tornare a casa", penso a questo posto. Sono qui da qualche giorno e già me la sto godendo: la barca, il cibo, tutto...

Tornare aNapoli da dirigente? Vediamo, prima voglio staccare un po' la testa. Non ci ho ancora pensato.

Cosa mi ha dato Napoli? Tutto, la mia personalità, un figlio... che altro devo dire.

Come chiamerò mia figlia? È presto, ci devo pensare un po'. Sto anche pensando a smettere di giocare. Mio figlio Ciro è nato qui e vorrei che nascesse qui anche la mia seconda figlia. Quando è nato il primo figlio ci siamo goduti la città da Palazzo Donn'Anna e non sarebbe male fare lo stesso adesso.

Che squadra tifa Ciro? Che domande è... certo c'è anche il Galatasaray, ma ha un pantaloncini del Napoli che non vuole togliere mai.

Parlare napoletano? Preferisco non dire parolacce, dico solo: bella 'mbriana! È la parola più bella.

Lo scudetto del Napoli? Per prima cosa ho chiamato Tommaso Starace. Lui mi ha fatto una videochiamata, ho visto la festa dal vivo. Sapere quanto amore ho per Tommy, lui è il simbolo di Napoli, il solo ad aver vinto quattro scudetti. Uno come lui, che entra nello spogliatoio con un sorriso enorme, lui ci mette l'anima. Siamo stati in barca di recente, mi ha parlato 10 ore di Maradona... sono cose che non dimenticherò mai. Con lo scudetto il Napoli ha fatto un passo importante, con gente al posto giusto. È vero che altre squadre hanno un po' mollato, ma questa può essere l'occasione di aprire un ciclo.

Quando la gente mi chiede "Dove vado in vacanza, a Ibiza?", io rispondo: "No, vai a Ischia, vai a Capri, vai a Napoli".

Osimhen? È bravo, ci sono stati dei problemi di cui non ho parlato con lui. Sono felice sia stato a Napoli perché ci ha fatto vincere uno scudetto. Lui è un grande calciatore e spero trovino un accordo per dividere le loro strade.

Il momento più bello? Inizia con il caffè in terrazza al mattino. Quando sono tornato la prima cosa che ho fatto è aprire il terrazzo, la vista è bellissima. Oggi per me è un onore essere il miglior marcatore nella storia della SSC Napoli.

Dirigente del Napoli? Magari. In 9 anni che ho trascorso qui abbiamo fatto un bel percorso di cui sono raccolti i risultati negli anni successivi. Sono sicuro che ci saranno ancora altre vittorie.

De Bruyne? Non ne voglio parlare, preferisco non intromettermi. Non posso dire altro. Da tifoso sarei contento se arrivasse. Il momento più bello quando ho chiamato Tommaso sul pullman al Lungomare. È stato emozionante vedere quelle immagini.

Il mio futuro? Bella domanda, voglio godermi il tempo con la famiglia, il tempo a Napoli, la mia nuova figlia. Ho già fatto il corso da allenatore. 

Ho chiamato mio figlio Ciro perché mia moglie e io siamo arrivati a Napoli come bambini e siamo diventati adulti. La città ci ha insegnato a vivere, ad essere felici anche con poco. Dopo i primi due-tre anni ho iniziato a giocare titolare e fare tanti gol. Ho potuto far vedere le mie qualità e alla gente è piaciuto.

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