Aurelio De Laurentiis è pronto a cominciare un’altra delle sue crociate: questa volta contro i vertici dell’Associazione Calciatori. La tranquilla routine del ritiro del Napoli, in Val di Sole, è stata scossa ieri mattina dalle urla del presidente, che ha radunato in uno stanzone tutta la squadra e ha tenuto a rapporto per un quarto d’ora i giocatori, sollecitandone le dimissioni in massa dall’Aic. Categorico anche l’ordine per i nuovi acquisti, il belga Mertens, il brasiliano Rafael e lo spagnolo Callejon, invitati con modi fermi a non iscriversi nemmeno al sindacato di categoria. De Laurentiis ce l’aveva con Damiano Tommasi, il numero uno dell’Associazione Calciatori, che farebbe un uso non autorizzato con l’Aic dei diritti d’immagine dei giocatori del Napoli: ceduti in esclusiva al club per contratto. È uno dei punti fermi della politica societaria azzurra e la presunta violazione ha mandato su tutte le furie il presidente, che ha rinunciato perfino all’acquisto di qualche campione sul mercato, pur di avocare a sé gli introiti dei contratti pubblicitari. Un punto su cui si è creata anche la rottura definitiva con Cavani, che non voleva più rinunciare agli sponsor personali. «Non tollero abusi di alcun genere», ha tuonato ieri il produttore cinematografico, tenendo a rapporto la squadra a Dimaro. È il primo atto di un nuovo braccio di ferro.