Nel corso dell'evento sportivo 'Vip Champion 2013" tenutosi in questi giorni a Capri, i nostri inviati hanno intervistato in esclusiva Davide Lippi, figlio dell'ex C.t Marcello nonché uno dei più noti agenti FIFA italiani.
Tormentone Cavani: qual è la sua opinione in merito?
"Sono dell'idea che non esistano giocatori incedibili; sicuramente alcuni sono 'importanti', come Cavani, ma tutti possono andar via. Poi a certe cifre non si può non cedere un calciatore, per mille motivi. Cercare un sostituto però è sbagliato, nel senso che un altro giocatore come Cavani non esiste. In caso di cessione, bisognerebbe individuare insieme all'allenatore nuovi attaccanti che possano fare a caso del modulo offensivo dello spagnolo. Sicuramente trovare un altro Cavani è complicato: il 'Matador' ha caratteristiche uniche nel loro genere. Il Napoli ha già un gruppo importantissimo, ma la squadra potrebbe essere ulteriormente migliorata con i soldi di una cessione significativa".
Uno dei primi colpi della prossima stagione poteva essere Erik Lamela: recentemente De Laurentiis ha rivelato di un'offerta alla Roma per lui e Marquinhos. E dire che solo qualche anno fa l'argentino è stato 'lasciato' alla Roma per molto meno...
"Ricordo ancora quando ero in Argentina per trattare Lamela, sono stato uno dei primi. Ricordo molto bene la dinamica: il Napoli c'era ed era molto interessato, però poi la Roma l'ha spuntata al mese di giugno. Tengo a precisare che non fu il club azzurro a mollare il ragazzo, anzi, semplicemente si parlava di cifre in quel momento importanti e di un prospetto che a gennaio era ancora extracomunitario. Questa fu la barriera principale anche per il Milan, perché al di là dei partenopei e della Roma c'era anche la società lombarda sull'argentino. La Roma poi chiuse a una cifra importante".
Può essere un rimpianto, considerando che poco dopo si è virato su Edu Vargas che non ha mai convinto?
"Sì, ma Edu Vargas è stato pagato una cifra e Lamela un'altra. Il primo è costato undici milioni, Lamela invece ventuno. Sicuramente è un rimpianto visti i risultati molto diversi. Sono un grande estimatore di Erik, abbina forza fisica a qualità, classe e genialità. È un giocatore importante, ma diventerà di grandissimo spessore, vedrete...".
Se dovesse suggerire un nuovo talento simile?
"Negli ultimi anni ho avuto la fortuna di girare molto e posso dire con certezza che di giocatori di questo calibro, a mio avviso, non ce ne sono molti. Lamela era secondo solo a Neymar. In Argentina era già titolare nel River e faceva anche la differenza".
In casa Napoli si è parlato spesso di Wellington Nem per l'attacco. Lei conosce bene il suo procuratore, Eduardo Uram. Quanto c'è di vero in questa trattativa?
"Giocatore fisicamente più piccolo di Lamela, non si somigliano molto. Ha meno qualità ma è molto veloce, rapido e abile nella finalizzazione. Somiglia a Lavezzi, peccato che sia già dello Shakthar Donetsk. L'agente è un mio grande amico, è vero, era qui in Italia fino a due giorni fa. Anche questo però era un giocatore che aveva delle barriere, è extracomunitario e non ha un costo basso. Tuttavia mi risulta che ci siano stati solo sondaggi per l'attaccante da parte del Napoli, non si è mai fatto sul serio".
In Ucraina potrebbe andare un altro brasiliano, che in questo caso però al Napoli piace tanto: Fernando
"Centrocampista più che interessante. D'altronde il solo fatto che un giocatore sia entra nel mirino dello Shakthar è sintomo di qualità. La società ucraina ha lavorato e sta lavorando molto bene. Da quel che mi risulta è già stato preso anche lui...".
Da un centrocampista a un altro: Marco Donadel. Fu lei a portarlo a Napoli, come si spiega quest'esperienza deludente?
"Era un mio assistito, poi appena approdato a Napoli abbiamo interrotto il rapporto. Ha avuto una storia strana, non era mai stato infortunato se non raramente durante la sua carriera. È arrivato qui, ha subìto un infortunio grave e ha avuto problemi di rinserimento. Professionista straordinario e ragazzo eccellente, ma alle volte le parabole dei giocatori nelle squadre non sono molto fortunate. Prima dell'arrivo a Napoli aveva fatto molto bene, a Firenze è stato fondamentale. Non nascondo che questa serie di problemi è stata una sorpresa per me. All'epoca si disse che venne venduto già infortunato al Napoli, ma smentisco categoricamente poiché lo portai io".
Un suo assistito che avrebbe potuto vestire la maglia azzurra è Nenè del Cagliari. Quanto siete stati vicini alla 'fumata bianca'?
"A gennaio c'è stato qualcosa di veramente importante tra le parti, il Napoli ha provato a prenderlo fino in fondo però proprio alla fine non si è fatto più nulla. All'epoca era un giocatore che poteva interessare sia all'allenatore che alla dirigenza, ma il Napoli poi ha preferito virare su Calaiò per ovvi motivi contrattuali".
Se dovesse suggerire un talento al Napoli o a qualsiasi altra squadra italiana, quale sarebbe?
"Vorrei veder dare spazio a qualche giovane italiano. Sarò di parte ma mi piace parlare di Nicola Bellomo, grandissimo talento del Bari. Spero che possa fare benissimo il prossimo anno".
Di Gianluca Caprari, invece, cosa ci dice? Insieme ad Insigne, è uno dei giovani talenti più fulgidi del nostro calcio.
"Quest'anno, se non sbaglio, è stato l'unico '93 ad aver collezionato 23 presenze in Serie A, quindi ci aspettiamo cose importanti da lui. Bisogna vedere cosa succederà per il futuro poiché è ancora diviso tra Roma e Pescara. È un ragazzo che sta maturando e crescendo, ha fatto una grande stagione segnando anche due goal. Ci aspettiamo molto da lui, ovunque giocherà".
Asse Pescara-Napoli: dopo il prestito di Lorenzo Insigne, in Abruzzo potrebbero arrivare alti giovani azzurri. Soluzione ideale per loro?
"Assolutamente sì, parliamo di una piazza importante che ora ha anche un ottimo allenatore. Io stesso cercherò di portare molti dei miei giovani in Abruzzo, è il luogo ideale per crescere e fare esperienza. Si lavora tranquillamente. Il Napoli dovrebbe impegnarsi efficacemente per questa collaborazione per il bene dei suoi ragazzi".
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