IL GIORNO DOPO la trentacinquesima giornata... le esplosioni del fegato, la storiella che non regge più e e lo strano modo di fare imprenditoria

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IL GIORNO DOPO la trentacinquesima giornata... le esplosioni del fegato, la storiella che non regge più e e lo strano modo di fare imprenditoria

Il giorno dopo la trentacinquesima giornata. Al sabato, per fortuna del Napoli, risorge il Milan che, dopo tre sconfitte consecutive, stende la Roma e riapre i giochi per le posizioni Champions. Al mattino della domenica, il derby di Verona. Segna ancora Luca Toni. E sono 19 in campionato. Dopo i 20 dello scorso anno. Il “vecchietto” si è ripetuto e nessuno ci avrebbe mai scommesso. Dalle nostre parti, tutti impegnati a scommettere sull’esplosione di Zapata e Rafael, e sui nuovi Michu, De Guzman e Koulibaly e sappiamo bene come è andata a finire. Più che altro, si sono registrate le esplosioni del fegato dei tifosi.

Il giorno dopo la trentacinquesima giornata, a Parma il Napoli ha l’occasione per riaprire i giochi. Benitez stravolge ancora una volta la formazione. Si rivedono Henrique e Strimic sulle fasce. Non incideranno più di tanto. E Koulibaly in coppia con Albiol. E si rivedono anche Inler e Gargano dall’inizio. Al centro dell’attacco, Zapata. L’ultima apparizione da titolare per il colombiano risaliva alla trasferta di Verona. Finì malissimo. E anche ieri, bene non è certo finita.

Il giorno dopo la trentacinquesima giornata. Pronti via e la squadra che sembra avere più voglia e determinazione appare il Parma. Le gambe degli azzurri sembrano non girare e la storiella dell’approccio sbagliato sembra non reggere più. Evidentemente, ogniqualvolta vengono schierate troppe seconde linee e tutte insieme, la cosa finisce per condizionare anche il rendimento e l’approccio degli altri. Si è erroneamente portati a pensare che se il mister schiera tante riserve insieme, gli avversari sono davvero poca roba. Gravissimo errore.

Il giorno dopo la trentacinquesima giornata. Neanche dieci minuti e il Napoli è già sotto, da azione d’angolo. E sono 14 i goal subiti in questa maniera in questa stagione. Andujar esce a farfalle e la frittata si compie. La reazione è blanda. Gli azzurri non alzano il ritmo. Henrique non spinge e Strimic non indovina un cross. Zapata lotta e corre ma appare inconcludente. Il pari arriva comunque. Lo sigla Gabbiadini su di un risolutivo passaggio di Hamsik. Ma dura poco. Jorquera riporta in vantaggio i Ducali. Punizione dal limite. Il Parma la gioca due tocchi e il cileno prima di calciare la tocca ancora. Per sistemare la barriera invece dello spray, forse l’arbitro ha usato la colla. Dal muro del Napoli non esce nessuno. Al resto provvede Andujar con un tuffo da spiaggia. Gli sarebbe bastato spostarsi di un metro per bloccare senza problemi un tiro non irresistibile.

Il giorno dopo la trentacinquesima giornata. Nella ripresa Benitez getterà nella mischia anche il Pipita e Callejon. Molta confusione e molte parate di Mirante. Il pari arriverà per merito di Mertens e, se non altro, il Napoli porterà a casa un punticino che, alla luce dei risultati degli altri campi, tiene viva una flebile speranza per un posto in Champions.

Il giorno dopo la trentacinquesima giornata. Con quelli gettati via a Parma, ormai si è perso il conto dei punti lasciati dal Napoli contro le piccole. E siccome è stata una costante di questo campionato, non si può più parlare di un caso. Puerile l’alibi che queste formazioni badano solo a difendersi. Bastasse questo nel calcio, le provinciali perderebbero davvero poche partite. E, invece, non è così. Non le perdono solo quando giocano contro il Napoli. Evidentemente, non si è trovata una soluzione tattica per affrontare senza soffrire queste partite. Centrocampo a tre, a quattro, compagno di reparto per Higuain. Non spetta certo a noi dirlo. Ma qualcosa andava fatto. Scudetti e classifiche importanti si costruiscono in provincia. Da sempre

Il giorno dopo la trentacinquesima giornata. Con quelle prese a Parma, salgono a 45 le reti subite dal Napoli in campionato. Quanto quelle dell’Empoli e ben 10 in più del Chievo. Molte per oggettiva responsabilità dei due portieri schierati quest’anno. Per una manciata di milioni si è deciso di rinunciare ad un portiere di sicuro affidamento. E per una manciata di milioni si rischia seriamente di perderne una cinquantina. Davvero uno strano modo di fare imprenditoria vincente. Il ruolo dell’estremo difensore è troppo importante per potersi permettere il rischio di scommettere. Le formazioni si sono sempre allestite partendo dal n°1. Al Napoli anche questo concetto è stato stravolto.

Il giorno dopo la trentacinquesima giornata ad ogni passo falso degli azzurri, di volta in volta, salgono sul banco degli imputati i presunti responsabili. Una volta è colpa di Rafael, un’altra di Andujar, un’altra ancora di Britos o di Koulibaly. E’ stata anche la volta di De Guzman e di Henrique. Del vento, della pioggia. Dei portieri avversari.E poi degli arbitri. Dei guardalinee. E anche di Platinì. Bisogna essere onesti ed ammettere che questa rosa, dopo la scorsa splendida stagione, è stata palesemente indebolita in ogni ruolo. Sempre in nome di quella strana maniera di fare imprenditoria che non riusciremo mai a capire.

Il giorno dopo la trentacinquesima giornata a Parma, contro una formazione retrocessa da Natale. In piena crisi economica e sportiva, con giocatori senza stipendio che si allenano poco e male, correva l’obbligo di vincere. Specialmente alla luce del risultato della Roma. E invece, il Napoli, ha fallito ancora. Un’altra maledetta costante di questa sciagurata stagione.

Il giorno dopo la trentacinquesima giornata si è già in clima Europa League. Il Dinipro visto a Napoli è parso poca roba. E’ nelle possibilità del Napoli raggiungere Varsavia. Ora inizierà la cantilena che non andrà sbagliato l’approccio. Più che altro, non andrà sbagliata formazione. Dentro i migliori. Ovvero quelli dello scorso anno. Perché questo torneo resta davvero l’ultima spiaggia per salvare una stagione. Poi, magari, arriverà anche la qualificazione Champions in campionato. Ma resterà un torneo con pochissime luci e tantissime ombre. Certamente inferiore alle aspettative.

Stefano Napolitano

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