Arrivano brutte notizie per i tifosi del Napoli in merito alla questione lavori allo stadio Diego Armando Maradona. Ora ci sono delle novità da Il Mattino su quello che sta accadendo:
Terzo anello: si accende il dibattito sulla durata dei lavori al Maradona. In un documento che l’altro ieri la Commissione Trasporti del consiglio comunale ha inviato al Servizio Edilizia Sportiva e all’assessorato alle Infrastrutture di Palazzo San Giacomo, il cui oggetto è “Tempistiche e criticità per la rifunzionalizzazione del terzo anello dello stadio Maradona”, si legge che le operazioni sull’impianto di Fuorigrotta dureranno più di due anni, nel dettaglio 740 giorni: «Servono 240 giorni per l’esecuzione dei lavori e oltre 500 per completare le procedure burocratiche». Tempistiche che sono messe nero su bianco e confermate al punto 15 del Documento di Indirizzo alla Progettazione (Dip) dello stesso Servizio Edilizia Sportiva del Comune, firmato dal responsabile unico del progetto, l’ingegner Giovanni Toscano. L’assessore alle Infrastrutture Edoardo Cosenza, in ogni caso, rassicura: «I lavori dureranno molto meno». Chiaramente per procedere all’intervento sul Maradona servirà l’accordo tra Comune e Calcio Napoli, che al momento non è stato ancora raggiunto, per portare gli Europei 2032 in città.
Ripartiamo dalla nota inviata dalla Commissione Trasporti di via Verdi, presieduta dal consigliere comunale Nino Simeone, che è il firmatario del documento: «In riferimento alla deliberazione di Giunta del 23 luglio, relativa all’approvazione del Documento di indirizzo alla progettazione per i lavori al terzo anello dello stadio Maradona, si evidenziano con forza alcune criticità». La Commissione chiede dunque che i tempi siano ridotti. «La Commissione Infrastrutture - continua il documento del 26 agosto - ha espresso preoccupazione per i tempi di realizzazione di questo intervento, sottolineando l’urgenza di intervenire per aumentare la capienza dell’impianto, oggi insufficiente a soddisfare la domanda dei tifosi. Inoltre, si ritiene inaccettabile che per un intervento di questa rilevanza siano previsti 240 giorni per l’esecuzione dei lavori e oltre 500 giorni complessivi per completare le procedure burocratiche. Pur nel rispetto della normativa, è necessario contingentare i tempi, adottando ogni misura utile a semplificare e accelerare l’iter. Si chiede, pertanto, un aggiornamento dettagliato sullo stato di avanzamento del progetto e, soprattutto, sulle soluzioni che si intendono adottare per ridurre i tempi burocratici e rispettare gli obiettivi strategici fissati».
Al punto 15 del Dip, intitolato “Cronoprogramma procedurale”, sono descritte nel dettaglio le 8 “Fasi attuative degli interventi”. «Per la complessiva realizzazione dell’intervento si prevedono le seguenti fasi con relativa suddivisione temporale: 1. Redazione del progetto di fattibilità Tecnico-economica: 120 giorni. 2. Redazione del progetto esecutivo: 90 giorni. 3. Verifica e validazione Progetto esecutivo: 30 giorni. 4. Approvazione del Progetto esecutivo: 20 giorni. 5. Procedura per affidamento dei lavori: 120 giorni. 6. Verifiche e stipula contrattuale dei lavori: 30 giorni. 7. Esecuzione dei lavori: 240 giorni. 8. Attività relative al collaudo tecnico-amministrativo e alla rendicontazione finale: 90 giorni. Tempi complessivi per la realizzazione dell’intervento: 740 giorni». E ancora, in conclusione del documento, si legge: «I suddetti tempi sono da considerarsi naturali e consecutivi».
Parliamo logicamente di un intervento imponente, da 9 milioni e 629mila euro complessivi. Le opere «da includere nella redazione del Progetto di fattibilità tecnico-economica - si legge sempre nel Dip - possono essere sinteticamente descritte così: inserimento di travi di spina per aumentare la rigidezza della struttura del terzo anello; inserimento di elementi di irrigidimento strutturale; inserimento di dissipatori/smorzatori, anche mediante travi aggiuntive; introduzione di masse smorzanti o sistemi a massa attiva; installazione di sistemi di monitoraggio continuo della struttura; estensione della copertura; rimozione barriera di separazione terzo anello; rimozione delle sedute esistenti; rimozione della sottostruttura di appoggio delle sedute; realizzazione di una nuova struttura di supporto sedute; installazione di nuove sedute; realizzazione dei nuovi percorsi di accesso e di esodo». L’assessore Cosenza, in tal senso, sottolinea che i lavori - come per altre importanti opere infrastrutturali in città come il lungomare - andranno avanti a step: «Le operazioni si faranno una alla volta - argomenta Cosenza - su 24 settori. Si tratterà perciò di una lavorazione molto graduale. I primi settori potrebbero aversi già all’inizio del 2026». In pratica, conclude l’assessore, «i lavori dureranno molto meno» dei 740 giorni indicati nel Dip.