di Claudio Russo – twitter:@claudioruss
Dovessimo ripercorrere l'ultimo mese, l'ultimo mese e mezzo di dichiarazioni e critiche riguardanti Rafa Benitez e Marek Hamsik, finiremmo col ritrovarci le parole "distrutto", "non adatto al modulo", "non funziona", "Rafa deve andare via", "Marek non può stare in panchina". Più o meno qualcosa del genere, insomma. Eppure, nelle ultime due partite, Marek sembra essere rinato. Strano, però: lo schema è sempre quello, il 4-2-3-1 che forse non lo farà rendere al massimo ma di sicuro non lo tramortisce e lo rende inerme in mezzo al campo.Il Marek inerme, quello senza carattere e senza carisma, lo abbiamo comunque visto in altre occasioni durante la stagione quando, quasi quasi, si nascondeva e non andava a prendersi il pallone. Ma quello era il Marek di ieri, quello di oggi è decisamente diverso. Due gol ed un assist contro il Wolfsburg, un assist ed un cross diventato autogol oggi a Cagliari. Certo, sia i tedeschi che la squadra di Zeman in difesa sono sembrati davvero poca roba ma a certi livelli le doti devi averle lo stesso se vuoi ottenere questi risultati.
Quello di Marek assomiglia di più ad un problema che riguarda l'aspetto psicologico e quello fisico: questione di fiducia nei propri mezzi e di convinzione da mettere in campo e da allegare alle doti tecniche che ha. Non si nasconde e lo ha dimostrato contro il Wolfsburg e contro il Cagliari: pochi palloni scaricati verso la retroguardia, molti di più quelli concretizzati in assist oppure semplicemente scagliati verso la porta avversaria. Un Marek che è meglio tenersi stretti, un ragazzo che adesso alza la testa e non tira indietro la gamba. Tutte le chiacchiere su Benitez, sul modulo, sulla posizione in campo che sia arretrato di una ventina di metri o meno...meglio lasciarle al vento, le parole rischiano di diventare fuffa buona per marcire.
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