L'ex assessore lancia l'allarme: "San Paolo inadatto per i concerti, De Magistris ha commesso due gravi errori"

«Il sindaco ha fatto due gravi errori in questa storia. Il primo: aver rinunciato a un assessore allo sport. Il secondo: aver organizzato dei concerti nello stadio senza confrontarsi col Calcio Napoli, decisione quest’ultima non corretta proceduralmente e nemmeno logica», è critico Alfredo Ponticelli, ex assessore dello sport, come si legge su 'Il Corriere del Mezzogiorno'. 

"Lo stadio San Paolo non può sopportare eventi rock, lo sappiamo tutti da tempo: c’è un problema di vibrazioni che scuotono le abitazioni dei residenti vicini all’impianto, l’inquinamento acustico e lo stato generale del San Paolo sconsigliano eventi di quel genere». Ponticelli ricorda di aver sempre «cercato la massima collaborazione» con il Calcio Napoli e il suo presidente. «L’interesse pubblico è anche quello di evitare inutili inasprimenti con il concessionario e di occuparsi veramente della salvaguardia dello stadio e della incolumità pubblica. La decisione di de Magistris di tenere per sé la delega allo Sport non gli consente di dedicare tempo ed energie a un settore fondamentale per la crescita civile della città. Il degrado dello stadio Collana al Vomero, la convenzione scaduta per le piscine e gli impianti della 219 sono gli esempi. Infine proprio il San Paolo, la convenzione è scaduta il 30 giugno scorso. E’ stata fatta una proroga di 60 giorni con deliberazione di giunta comunale e poi un ulteriore proroga da parte del Consiglio Comunale. Come è possibile che non si sia proceduto ad una nuova convenzione, o una diversa modalità di gestione entro quella data risaputa da tutti? Quali sensate considerazioni hanno potuto motivare tali proroghe?». 

Intanto il consigliere metropolitano Carmine Attanasio propone di realizzare un nuovo stadio nell’area del parco a tema di Bagnoli: «Un impianto a forma di tartaruga con le quattro zampe e la testa utilizzate come strutture polifunzionali». Il tutto dovrebbe servire a valorizzare un’area ancora dismessa.