Una giornata di passione, una giornata che può segnare una svolta. La vittoria in rimonta contro il Chievo Verona, arrivata allo stadio San Paolo con il risultato di 2-1 al fotofinish, ha fatto balzare dalle sedie, ha fatto gridare uno stadio intero, ha fatto esultare tutta la città. Era un match sulla carta abordabile, una gara da vincere per proseguire nella corsa scudetto e ritornare a -4 dalla Juventus. Una gara, invece, improvvisamente diventata difficile, con il Chievo, sempre, a dire il vero, complicato per gli azzurri, ricordando anche il pari per 0-0 dell'andata, che si difende bene e sa anche ripartire.
Dal rigore di Mertens, il belga se lo fa ipnotizzare da Sorrentino, sembra tutto girare per il verso sbagliato. Il destino è crudele, vuole che questa sia una domenica bestiale, e allora Koulibaly la combina grossa: il tocco lungo per Tonelli, l'ex Giaccherini arriva sul pallone, salta il difensore che scivola, appoggia al nuovo entrato Stepinski e il Napoli è sotto. Minuto 73', il San Paolo è gelato. La gente comincia ad abbandonare lo stadio, l'emozione comincia a svanire, si comincia a dubitare del Napoli di Maurizio Sarri, si sentono mugugni, c'è il timore di un'altra stagione fallita. I pensieri girano nella testa, sembrano pugni nello stomaco: delusione tanta, paura di dover vedere vincere ancora gli altri. Insigne sbaglia un altro tocco, il San Paolo lo bacchetta, lui risponde stizzito.
Il campione prende per mano i suoi e da 40 metri pennella per la testa di Milik: è 1-1, si riapre il match. Il Napoli c'è, ma è il minuto 89'. Sei punti sono troppi di distanza dalla Juventus, l'addio allo scudetto sembra avvicinarsi. La follia degli ultimi 5 minuti prosegue: si sentono insulti a De Laurentiis, le curve alzano la voce, questo risultato proprio non va giù. Il gol del polacco arriva proprio nel bel mezzo della contestazione. Non si può credere, ma è così: minuto 93, Diawara in area aggancia, a giro trova il gol del 2-1.
E' l'apoteosi. E' il Napoli! Qualcuno ha sperato che non si vincesse, ma la lotta continua...fino al 20 maggio, questo fragoroso Napoli non muore mai: il San Paolo esplode, il Napoli lo manda in frantumi.
di Ciro Novellino
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