Quando si chiede ai tifosi napoletani quale sia stato il calciatore più scarso della storia, otto su dieci risponderanno: "Esteban Lopez". Novanta minuti per restare impressi nella mente dei più accaniti tifosi azzurri. Nativo di Buenos Aires, Esteban Lopez, comincia a muovere i suoi primi passi da calciatore in Spagna, è il Murcia (club di seconda divisione) a battezzarlo calcisticamente, Quest'ultima, però non sarà l'unica società iberica a 'godere' delle prestazioni del terzino destro dal passaporto spagnolo, Lopez, in seguito ha vestito anche la casacca dell'Albacete. Il laterale destro argentino passò in Inghilterra qualche anno più tardi tra le fila del Sunderland, società che militava in Championship. Chi ebbe la 'brillante idea' di portarlo nel nostro fantastico calcio? Chi, se non l'Udinese, team alla continua ricerca di talenti da importare a poco prezzo. Così, Esteban Lopez, sbarcò in Italia nel 2000 vestendo (per modo di dire) la maglia bianconera dei friulani. Maglia che ebbe la possibilità di indossare solo in allenamento, nel suo percorso in Friuli non ebbe l'occasione di scendere in campo in partite ufficiali, nè De Canio nè Ventura nè Guidolin optarono mai per il fluidificante iberico-argentino.
TRASFERIMENTO A NAPOLI - Gennaio 2002, per un argentino come Lopez non poteva arrivare soluzione migliore alla sua esperienza italiana, fino a quel momento vissuta tra 'bassi e bassi': il 'pacco' arrivò a Napoli rientrando nell'affare Jankulovski all'Udinese. 5 mln di euro più le comproprietà di Montezine e Pavon e il prestito secco di Esteban Lopez. La sua presentazione alla stampa sembrava quella del grande campione atteso: "Ho scelto Napoli per riscattarmi. A Udine avrei voluto giocare ma non ne ho avuto la passibilità. I miei modelli sono Helveg e Contra. So che la Serie B italiana è dura come quella spagnola, in cui ho militato, ma tutto ciò non mi spaventa e sono pronto a dare tutto per questa maglia. Giocare al San Paolo dev’essere qualcosa di straordinario, un’emozione unica che ti resta dentro per sempre”. Emozione mai provata dal difensore ex Udinese. L'unico più coraggioso fu lo stesso Luigi De Canio che, in un Salernitana-Napoli, tentò di rispolverarlo schierandolo come terzino destro in una difesa a quattro. Di fronte c'era la Salernitana di Zdenek Zeman, squadra offensiva al massimo, che faceva del suo attacco l'arma migliore. Il suo dirimpettaio, Davide Bellotti non sapeva chi doveva ringraziare. La sua carriera fu poco brillante fino a quel momento, fino a quando non si trovò davanti un inutile e appesantito Esteban Lopez. La partita dell'Arechi cominciò male per il Napoli che dopo dieci minuti era già sotto di un gol, ad opera di Fabio Vignaroli, capocannoniere di Serie B. Appoggi sbagliati, bruciato dall'avversario Bellotti in velocità, sbadato e fuori dalla realtà: forse è l'unico caso, tra i professionisti, di chi è riuscito a sbagliare tre rimesse laterali in un solo match. Roba da comiche! La gara prosegue in favore dei granata che alla fine del primo tempo, consolidano il risultato sul due a zero, grazie a una rete dell'ex di turno, Giacomo Tedesco. Fu Roberto Stellone ad accorciare le distanze, il 2 a 1 fu siglato all'inizio della ripresa, ma ci fu anche l'occasione per 'premiare' Lopez con un bel 3 in pagella. Al 29' del secondo tempo l''asso' sudamericano appoggia sui piedi di Bellotto, al limite dell'area, una palla che andava solo depositata nel sacco. 3 a 1, fu questo il finale da Salerno. Brutta, anzi pessima fugura del nuovo acquisto azzurro. De Canio se ne pentì amaramente di averlo schierato, la dirigenza partenopea non credeva ai suoi occhi, forse mai visto un calciatore così scarso. Piovvero le critiche sull'operato della società napoletana, che a proposito di 'pacchi e contropacchi' fu fregata dall'Udinese che consegnò nelle mani degli azzurri un giocatore unico per la sua imbarazzante carenza tecnico-fisica. 8 su 10 rispondono: "Lopez" alla domanda: "Il più scarso azzurro di tutti i tempi". Era giusto ricordarlo, nel bene o nel male fece sbellicare dalle risate una naziona intera. 3 controfalli chiamati dal direttore di gara, una partita in azzurro e un 3 in pagella.
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