Ultime news SSC Napoli - L'edizione odierna del Corriere del Mezzogiorno racconta la strana storia di Lele Oriali, che trentotto anni fa, il 10 maggio 1987, vide il primo scudetto del Napoli da avversario e ora potrebbe riviverlo da protagonista:
"Trentotto anni fa il Napoli vinceva il suo primo scudetto. Del 10 maggio 1987 si è detto probabilmente tutto e in campo c’era anche Lele Oriali, con la maglia numero 4 della Fiorentina. Ha avuto modo di assaporare — sebbene dalla riva opposta — l’esplosione di gioia legata alla data più iconica della storia del Napoli in quello che una volta era il San Paolo. Il destino sa scrivere pagine meravigliose. Trentotto anni dopo Oriali è sulla panchina del Napoli con il sogno di godersi, stavolta, il vero trionfo di gioia al fischio finale, lasciandosi travolgere dallo sventolio delle bandiere e dal fragore di una festa in una città che non attende altro e di cui si è innamorato con tutta la sua famiglia. Lele Oriali è sempre disponibile con tutti: rilascia autografi a go-go e si sottopone a continui selfie all’esterno del centro sportivo.
Una volta ha rivelato ai tifosi il desiderio di rimanere a Napoli anche la prossima stagione. Il suo futuro è legato a quello di Conte che, invece, resta avvolto da fosche nubi lungo un percorso che potrebbe terminare a fine stagione. Non è il tempo di pensarci ma di terminare il viaggio nel segno del trionfo. Oriali nella stagione del primo scudetto del Napoli ha vissuto da avversario due momenti storici: all’andata, di inizio gennaio, la Fiorentina vinse 3-1 , con due rigori negati al Napoli dall’arbitro Lanese e le parole di sfogo di Maradona: «Oggi abbiamo capito che stiamo giocando contro tutti quanti, oggi il Napoli giocava contro tutti». Poi la gara di ritorno, quella di un tricolore che è rimasto nel cuore di tutti. [...] Conte l’ha voluto fortemente e De Laurentiis nella trattativa con l’allenatore salentino, a cui ha affidato le chiavi del rilancio del club dopo il decimo posto, l’ha accontentato. Campione indiscusso, icona dei Mondiali del 1982, esempio anche di sacrificio, cultura del lavoro, è diventato il volto del ruolo del mediano raccontato dalla canzone di Ligabue. Oriali è un po’ lo «scanner» di Antonio Conte, osserva tutto ciò che ruota intorno alla vita quotidiana, si confronta con l’allenatore e partecipa alle decisioni e all’organizzazione del lavoro. Nello spogliatoio ha peso, autorevolezza, parla alla squadra che ne riconosce non solo la credibilità ma anche la sinergia totale con Conte. Non solo ha la forza di coinvolgere tutti con i suoi discorsi ma anche d’individuare leader, equilibri, oltre che riconoscere il peso di capitan Di Lorenzo con cui coltiva un rapporto di profonda intesa".