A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto il dottor Corrado Saccone, già preparatore atletico del Napoli. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Mister, dopo una pausa per le nazionali, come si fa a tenere tutti i ragazzi sul pezzo dal punto di vista atletico? “I ragazzi che hanno partecipato alle convocazioni con le rispettive nazionali vengono comunque da un periodo di allenamento, perché in nazionale non è che si stia fermi a fare solo la partita. Ci si allena, e in ogni caso hanno seguito anche delle indicazioni dei preparatori dei club di appartenenza. Magari c’è il giocatore che ha disputato una partita ed è un po’ più stanco, ma in realtà è anche quello più in forma, perché la gara ti dà ritmo e sei più pronto di chi, invece, si è solo allenato. Quindi paradossalmente, chi ha giocato una partita può essere più pronto di chi è rimasto fermo.”
Come mai c’è questo aumento degli infortuni e dei fastidi muscolari? “Gli infortuni non hanno una causa univoca. Dipende dal tipo di allenamento, dal tipo di stress che il giocatore subisce, e anche dal fatto che ogni atleta reagisce in modo diverso allo stress psicologico. Non esiste una regola fissa: a volte può esserci un carico di lavoro sbagliato, altre volte semplicemente il fisico reagisce male. L’infortunio è sempre dietro l’angolo. Bisogna avere intelligenza, esperienza e la capacità di capire dove c’è più stress, per ridurre i rischi. È un lavoro che va personalizzato su ogni singolo giocatore. Il tema è molto interessante. Qualche giorno fa, proprio Kylian Mbappé dal ritiro della nazionale francese ha detto che il problema non è giocare 60 o 70 partite all’anno, ma la mancanza di recupero: questo può essere uno dei co-fattori del grande numero di infortuni muscolari che si stanno vedendo.
Ricordo che un anno con il Napoli abbiamo giocato circa 80 partite, quindi un numero importante. Non è tanto la quantità di gare, ma la capacità di effettuare la fase di recupero neuromuscolare che ti permette poi di affrontare i successivi impegni. Dopo ogni partita, noi personalizzavamo il lavoro: chi rientrava da un viaggio lungo, chi aveva giocato molto, chi aveva disputato partite intense. Ognuno aveva bisogno di recuperare in modo diverso, per riavere energie e benessere. È questo il punto fondamentale.”
Gutierrez sarà pronto per giocare contro la Fiorentina? “Non credo che contro la Fiorentina possa essere impiegato. Magari sarà pronto sotto l’aspetto fisico, ma deve ancora ritrovare la brillantezza necessaria per essere messo in campo, la performance. Conte, per ora, si sta affidando a giocatori che gli hanno dato certezze. Gutierrez è appena arrivato, sta bene, ma la performance in partita è un’altra cosa. Quindi penso che non verrà utilizzato in questa gara. Dalla prossima, col Pisa, potrebbe fare qualche minuto. Sarà Conte a stabilirlo, perché gli allenamenti daranno indicazioni importanti. Da lì si valuterà la fiducia e la sicurezza per mettere in campo un giocatore così importante.”
La gestione di un infortunio muscolare di basso grado, come quello di Amir Rrahmani, comporta il rischio di recidiva o di un aggravarsi del problema. Cosa si fa in questi casi? Lo si tiene a lungo a riposo o gli si fa assaggiare subito il campo per brevi spezzoni? “Lui è un ottimo atleta con una muscolatura importante. Oggi non si lascia mai fermo del tutto un giocatore infortunato: lavora in acqua, con esercizi a basso impatto, o con esercitazioni che non stressano il muscolo. In questo modo si mantiene la muscolatura attiva e pronta. Se un atleta resta fermo, i tempi di recupero si allungano. Per questo credo che Rrahmani continuerà ad allenarsi in maniera graduale e controllata, così da essere pronto a rientrare in campo senza rischi e, soprattutto, gradualmente.”
Per quanto riguarda Lukaku, secondo lei quando lo rivedremo in campo? “Lukaku è troppo importante per affrettarne il rientro. I tempi di recupero variano da giocatore a giocatore: dipendono dalla muscolatura, dalla condizione fisica e anche dall’aspetto mentale. Qualcuno è predisposto a stringere i denti e a rientrare prima, ma io andrei molto cauto. Per l’economia del Napoli è meglio aspettare anche una settimana in più piuttosto che rischiare recidive che sarebbero un problema serio in futuro. Non credo si debba arrivare a gennaio: penso possa rientrare verso fine anno.”