"Rischiarlo è difficile, un azzardo forse impossibile, almeno nell’esperta logica di Walter Mazzarri. Così si dovrebbe rendere più folto il centrocampo, che dovrà fare a meno anche di Lorenzo De Silvestri, sostituito da Ola Aina. La mancata convocazione dell’esterno romano (probabile il suo ritorno mercoledì a Bergamo) è l’ennesimo problema nato dopo il pareggio di Udine: la sua fisicità sarebbe stata un’arma in più contro Napoli, squadra assai più tecnica che «pesante». E la (straordinaria) condizione mostrata fin qui da De Silvestri sarebbe stato il valore aggiunto per rifornire di cross dalla fascia destra i due centravanti. Perché, adesso, si arriva al punto: la coppia d’attacco che avanza è quella composta da Andrea Belotti e Simone Zaza.
E così si torna al punto di partenza e al «club 400». In testa c’è Luciano Spalletti, che ieri sera allo stadio «Ferraris» di Genova ha raggiunto le 449 presenze su una panchina di serie A. Al secondo posto Carlo Ancelotti, quota 436 e poi Mazzarri, 407. Gli altri stanno dietro, lontano dal «club dei 400». Ora se davvero per loro fosse stato inaugurato un circolo esclusivo, sarebbe probabile trovare seduti allo stesso tavolo Mazzarri e Ancelotti. Più difficile vedere insieme l’allenatore del Toro e quello del Napoli, almeno ricordando quando accaduto nell’ultima sfida in casa granata, un campionato fa. Altro discorso quello con Ancelotti, che Mazzarri ieri ha citato non solo con formale rispetto, ma con stima e affetto: «Uno dei più grandi allenatori del mondo, lo dicono il gioco delle sue squadre e i risultati. E una grande persone». La stima, si sa, è corrisposta. Entrambi condividono la cultura del lavoro, più impegnati sul campo che sul mercato. Entrambi, riescono a far conciliare risultati e bilanci".