“Meret è un portiere fuori dal normale”. L’investitura è di quelle importanti e porta la firma di Carlo Ancelotti, uno che di numeri uno se ne intende, avendone allenati parecchi e di livello piuttosto alto. Il prodigio compiuto con la Spal ha consentito al Napoli di incamerare tre punti fondamentali e al ragazzo di farsi “scoprire” dal suo nuovo pubblico. La sicurezza mostrata tra i pali quasi cozza con la sua giovane d’età, la tranquillità del veterano fa a pugni con la data di nascita e coi tanti problemi fisici che il giovane azzurro ha dovuto fronteggiare negli ultimi due anni. Difficoltà che non hanno inciso sul suo percorso di crescita, destinato a compiersi sotto l’ala protettrice di un tecnico che ha dimostrato sin da subito di stimarlo, avallando senza dubbio alcuno l’investimento (importante) della società che ora comincia a raccogliere i frutti di una scelta decisamente coraggiosa.
TRE PER UNO. Il recupero dagli infortuni non è stato accelerato anche perché Ancelotti aveva (ed ha) la fortuna di poter contare sul alternative di valore: Ospina sta dando grande affidabilità (dopo un inizio poco convincente) così come Karnezis che pur partendo da terzo all’inizio della stagione è comunque riuscito a ritagliarsi uno spazio importante. Un pacchetto ben assortito che poche squadre possono vantare. La concorrenza, in un ruolo così delicato, non ha alimentato pericolose gelosie, anzi, ha consentito a tutti di crescere e di battersi lealmente domenica dopo domenica per aggiudicarsi una maglia da titolare.
VERSO MILANO. Intanto dopodomani torna il campionato, col Napoli impegnato a San Siro contro l’Inter. Piccoli dubbi sulla formazione e, a questo punto, un grande punto di domanda sul portiere che verrà scelto da Carlo Ancelotti. Meret sta bene, è in grande fiducia e cerca conferme contro avversari di maggiore livello, dopo aver difeso i pali della porta azzurra contro Frosinone e Spal, peraltro senza subire gol e risultando determinante contro la formazione di Semplici. Ospina, dal canto suo, può puntare sull’esperienza che talvolta può tornare utile in match di un certo peso come quello in programma il giorno di Santo Stefano. L’ultima parola, come sempre, spetterà ad Ancelotti, alle prese con un atipico ed avvincente ballottaggio, destinato a rinnovarsi partita dopo partirta.