Oggi sul Corriere della Sera una lunga intervista a Eraldo Pecci, ex calciatore di Bologna, Torino e Fiorentina, con un passato al Napoli nella stagione 1985-1986.
Ultime notizie. Tra le altre cose, Eraldo Pecci ha ricordato anche quell'anno trascorso a Napoli al fianco di Maradona. E proprio parlando di Maradona ha dichiarato:
"Un gigante. Generoso, geniale, autentico. Abitavamo nello stesso palazzo, via Scipione Capece. La mattina lo incontravo: “ehi Diego, se vuoi ti insegno a palleggiare di destro”. Rideva e mi mandava a quel Paese. Toccai a lui la palla della mitologica punizione alla Juve: gli dico: “Diego, guarda che non passa”. Lui: “Tranquillo hermano, pasa, pasa”. Ancora oggi a Napoli mi fermano: Pecci, hai toccato la palla a Diego. Lui era il Leonardo da Vinci del calcio. Vedeva cose che noi umani... L’hanno giudicato in troppi senza conoscerlo. Non c’è un compagno di squadra o un avversario che ne parli male. Il suo problema sono stati i parassiti che gli stavano intorno».
Il più grande di tutti?
«Ha le chiavi dell’attico. Un uomo straordinario. Vado via da Napoli, perché dopo un anno per ragioni personali, dovevo tornare a Bologna. Saluto tutti nello spogliatoio di Avellino, ultima di campionato: grazie ragazzi, mi avete dato tanto. E Diego: “grazie a te Eraldo, mi hai insegnato molte cose”. Una medaglia che porto al petto».