Napoli Calcio - Ottavio Bianchi ha allenato Napoli e Roma e a Il Mattino ha dichiarato:
E cosa vuol dire essere l'allenatore di due squadre così?
«Sono le due piazze più difficili per un allenatore. Non lo dico solo io, ma lo dicono tutti quelli che ci sono passati».Come mai secondo lei?
«Si tende a mettere molta più pressione sugli allenatori. Questo avviene perché a Napoli e a Roma i calciatori sono dei divi ai quali viene perdonato tutto. Mentre l'allenatore diventa catalizzatore dell'attenzione. È una cosa che succede un po' ovunque, ma a in quelle piazze in maniera esagerata. Se perdi una partita perché un tuo attaccante ha preso un palo a porta vuota, la piazza chiederà la testa dell'allenatore. È così da sempre, me lo diceva anche Pesaola durante le nostre lunghe cene napoletane».Ma andiamo con ordine: Gattuso e Fonseca sono due allenatori a fine ciclo al di là degli obiettivi che centreranno in stagione: le sembra corretto?
«Non vorrei nemmeno parlare di riconoscenza. Perché il calcio è lo specchio della vita in cui viviamo. Se sei un allenatore sai un giorno sei lì e il giorno dopo no. Per mandare via un allenatore basta pochissimo».
Anche per questo adesso Napoli e Roma si giocano un posto in Champions League?
«Ammetto che a inizio stagione mi sarei aspettato molto di più dal Napoli. Poteva essere l'anno buono considerando il calo fisiologico della Juve. E l'Inter prima di un mesetto fa non sembrava così irresistibile. Sarà che sono molto legato al Napoli, ma per me parte sempre tra le favorite per il titolo, ma quest'anno ha avuto un andamento molto altalenante. Solo da poco sembra essere rimesso in carreggiata».