Rafa Benitez, direttamente dal ritiro di Dimaro, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai colleghi di Eurosport.
Mister, come si sta trovando a Dimaro? “Molto bene, l’inizio abbiamo visto la gente molto gentile. I tifosi sono tanti ed è una cosa speciale. Stiamo lavorando bene e siamo contenti”
Che stimoli ha dopo l’esperienza all’Inter? “Noi dobbiamo guardare avanti, questa squadra e questa società sono diverse da quelle precedenti. Si avverte chiaramente la voglia di crescere e questa mi piace, se abbiamo un’idea nuova questa viene presa in considerazione ed è molto meglio rispetto ad un'altra squadra dove dicevano “non cambiamo niente”.
Quanto tempo crede di impiegare nel far apprendere alla sua squadra i suoi meccanismi tattici? “In questa squadra ci sono giocatori che hanno giocato tantissime partite ad altissimo livello, sanno giocare sia a 4 che a 3. L’anno scorso hanno fatto un grandissimo lavoro, quest’anno giocheremo la Champions League che sarà più ‘esigente’. Dovremo cambiare dove pensiamo di voler cambiare affinchè sia positivo per il futuro della squadra e della società”.
In attesa di un regalo dal mercato da parte di De Laurentiis, ha pensato di poter giocare col finto nueve? “Meglio averlo il nueve, poi potremo pensare ad altro. Ho parlato spesso con Del Bosque, ma è sempre importante avere un vero nueve in squadra in grado di fare tante reti in un anno, poi se dovremo giocare in un altro modo lo faremo. Stiamo aspettando qualcuno di livello in attacco”
Senza considerare ingaggi e milioni, ha un nome favorito per l’attacco? Leandro Damiao, Higuain, Torres… “Il nome dell'attaccante non importa, l’importante è che sia buono e a quel punto saremmo contenti (ride)”
Lei è stato anche al Liverpool, che ha una tifoseria molto calda: le ricorda un po’ quelli del Napoli? “I napoletani sono fantastici, sono caldi e molto simili a quelli del Liverpool. Vediamo se riusciamo a rimanere con questo stesso atteggiamento e questa passione, significherebbe che stiamo vincendo”
Come sta procedendo il suo ambientamento con i napoletani e la loro lingua? “Mi hanno regalato tanti cornetti della fortuna, circa 10 o 12 (ride)”