Si è piazzato al centro del ring da metà maggio e da lì non si è mai smosso. Aurelio De Laurentiis non ha mai dato l'illusione a nessun altro di comandare il gioco. Gli bastano tre secondi, eventualmente, per rovesciare gli equilibri. Da due mesi c'è sempre lui. Ci ha provato Sarri a spiazzarlo, a metterlo alle corde: non solo ne è uscito alla grande, ma lo ha pure mandato ko. Avanti De Laurentiis. Non ha lasciato solo Ancelotti neanche nella sua prima conferenza stampa ufficiale.
Come riporta Il Mattino:
Che estate, quella di De Laurentiis. È in Val di Sole dal primo giorno del ritiro: ama queste montagne, passeggia tra i boschi con Ancelotti (che ha pure ospitato in barca a Capri prima della partenza per Dimaro), gioca a carte, esce al mattino per passeggiare, passa ore e ore con Ancelotti, si fa invitare alle riunioni tecniche del mattino. Altro che «l'altro», che si chiudeva in se stesso e concedeva e si concedeva col contagocce.
I suoi nemici sono quelli della Lega che anche in occasione del calendario lo hanno indispettito: «Bisogna far fare il sorteggio altrove», ha accusato, «prima e dopo le gare di Champions avrebbero dovuto avere maggiore accortezza e invece non l'hanno avuta». Il Palazzo è il suo bersaglio da sempre. Anche ieri ha definito la Lega «come una palude». Ha qualità oratorie uniche e ha fatto firmare ad Ancelotti un contratto da 6,5 milioni netti all'anno che lo rendono tra gli allenatori più ricchi della serie A. Nel mondo del business certi rigurgiti etici non hanno senso: «Sono d'accordo su tutti con lui: vuole valorizzare Inglese, mi ha detto di non cederlo. Sono contento. È sicuro che questo gruppo sia forte, me lo ripete ogni volta». Accarezza con il suo sguardo Ancelotti ogni volta che può in questa estate in cui il suo Napoli viene allenato dal suo allenatore preferito. «Di Maria e Benzema? Sono vecchi». Il giorno dopo l'attaccante del Real replicò risentito. Ma poi tutto è passato".