Ultime calcio Napoli - Se li porta malissimo, con quell'aria stanca, il doppio mento, la barba bianca, il sovrappeso e lo sguardo smarrito. E per forza. Ne compie sessanta, ne ha vissuti cento. Avrebbe bisogno, Diego Armando Maradona, di essere abbracciato. E ieri sera proprio in quel luogo è comparso uno striscinone: degli Ultras 72 della Curva B: «Auguri o re immortale, il tuo vessillo mai smetterà di sventolare».
Maradona
Come riporta Il Mattino:
“Nacque lì l'interminabile amore tra il più grande calciatore di tutti i tempi e la città più sentimentale e autodistruttiva. Due scudetti, una coppa Uefa, una Coppa Italia, una Supercoppa italiana, una positività all'antidoping, una fuga, una squalifica, la cocaina, una vita di giorno e una vita di notte, sussurrata, raccontata, a volte fatta leggenda, a volte occultata, che ha portato Diego in ogni piega amara e giocosa di Napoli, dalla vasca a forma di conchiglia dei Giuliano di Forcella, a mille iniziative benefiche coltivate di nascosto, con un pudore che i grandi romantici hanno più quando amano che quando soffrono. Scorre così la galleria di alti e bassi, l'album dei ricordi: foto col sorriso, foto col broncio, di popolo e di vergogna. Poteva essere una grande festa. Invece questo sessantesimo di Maradona, a Napoli, ha il sapore amaro della malinconia, come solo i compleanni stagionati sanno avere. L'isolamento, la distanza, altri pensieri per la testa hanno messo la sordina. La celebrazione del campione diventa così più un fatto intellettuale: libri, articoli, ricordi, connessioni”.