Corbo su Repubblica: "Quell'uomo in tuta ha reso più ricco il Napoli, De Laurentiis si è rivelato un campione di coraggio"

Notizie fonte : Repubblica
Corbo su Repubblica: Quell'uomo in tuta ha reso più ricco il Napoli, De Laurentiis si è rivelato un campione di coraggio

Quei due hanno già vinto. Oltre Napoli e Juve c’è il vuoto. Merito di Sarri e Allegri, primo e secondo. Si giocano un po’ dello scudetto oggi, ma al calcio italiano hanno già detto molto. Non ci si inventa allenatori. Basta leggere le loro storie. Più veloce e ricca la carriera del fedele allievo di Giovanni Galeone, volò a Napoli in soccorso del maestro nel 97-98, appena sette partite da mezzala, un ricordo che si perde nel grigiore di quell’anno. Lo stagionato Allegri e il vecchio Napoli insieme: neanche si accorsero di essere tutt’e due al tramonto. Più tormentato e lento il percorso dell’ex funzionario della Banca Toscana, gli ultimi calci al torneo fiorentino dei bar. Sembra che tutto cominci stasera, arrivano invece da lontano, il primo confronto in panchina nel 2003, una domenica di autunno, 16 novembre, serie C2. Allegri con l’Aglianese e Sarri con la Sangiovannese. Dei 1.400 spettatori, uno li insultò per noia, non sopportava lo 0-0. «E voi sareste degli allenatori?». Dalla Nazionale alla C2: non c’è tifoso che non si senta più bravo degli allenatori. Che abbaglio. Solo l’inventiva del ricercatore moderno e la pazienza del maestro all’antica li spingono verso l’alto. Anche quest’anno, prova e riprova, Allegri e Sarri raddrizzano le squadre dopo lo choc dell’avvio. Ed in settimane si sono spiati. Allegri, perso Chiellini, ha pensato di rimodellare la difesa. A quattro e non più a tre. Perché poteva sembrare micidiale per la Juve un attacco di ampiezza, con esterni larghi e insidiosi, il caparbio fantasista Insigne ed il generoso mezzofondista Callejon. La logica boccia un terzetto difensivo contro il Napoli: lascia troppo spazio libero negli angoli. Ma la logica ha un limite nelle intuizioni degli allenatori. Pensabile che dopo 15 vittorie di fila la Juve smonti la difesa, riconoscendo al Napoli uno smodato vantaggio tattico e psicologico? Diventa il primo tema di stasera. L’altro deriva dai dubbi di Allegr, tentato dal Chelsea. Un cruccio che la Juve nasconde, rivelando la solidità della sua struttura societaria. Non sarebbe lo stesso per il Napoli. Con gli allenatori in scadenza di contratto, Mazzarri prima e Benitez dopo, è cominciata una fibrillazione nell’ambiente. Senza Allegri, la Juve ritiene di replicare i suoi trionfi. Non sarebbe lo stesso per il Napoli. A Sarri il club riconosce il vertiginoso salto in avanti, non poteva immaginare nella sua malinconica estate di misurarsi con la Juve per lo scudetto, guardandola dall’alto di due punti. In questo De Laurentis si è rivelato un campione di coraggio. La sua avarizia creativa lo conduce ad una sconfinata fortuna. Sceglie Sarri, uno dei tre allenatori pagati peggio in Italia, con Giampaolo e Castori. Gli consegna una squadra incompleta, Sarri la smonta e ricostruisce, triplicandone il valore commerciale. Quanto vale Higuain liberato dalle sue mestizie? E Hamsik, finalmente con un ruolo? E Insigne, che per Mazzarri era solo «quel ragazzo che deve maturare»? De Laurentiis ha continuato a rischiare. Parco anche il mercato di gennaio. Sono bastati solo Allan ed Hysaj, inseriti in un meccanismo che sembra perfetto, con coreografie ritmiche e volumi assordanti. Un sistema che solo un illuminato artigiano poteva concepire e realizzare. Andiamo a vedere. In quella tuta può nascondersi tutta la magia di un uomo, di una squadra, di uno scudetto.

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