Roberto De Zerbi, allenatore dello Shakhtar Donetsk, ha ricevuto a Roma il Premio Bearzot e ha parlato alla stampa presente. Queste le sue parole raccolte da TMW.
"Restare in Ucraina con il mio staff è stata una scelta normale per noi. Adesso aspetto di capire cosa sarà del campionato ucraino, per una questione morale. Se riparte, dove riparte. Vediamo cosa succederà.
Sono legato a quel Paese, sotto il punto di vista lavorativo e non solo. Vediamo, siamo in attesa. Stare a casa a vedere quei posti dove ho vissuto è stato difficile, la mia squadra è sfasciata, era forte e stava iniziando a vedere i primi frutti del nostro lavoro. Aver per colpa di altri sfasciato tutto provoca fastidio e dispiacere.
In quei giorni a Kiev vivevamo insieme ai brasiliani in hotel, quindi avevamo un rapporto molto stretto, poi ognuno è tornato nel proprio Paese e ci sentivamo via telefono con gli ucraini. Il calcio è comunque la mia vita e le partite le ho guardate, non subito dopo ma quasi. Mi piacerebbe iniziare a capire cosa fare, sono passati tre mesi e il desiderio è quello di tornare ad allenare, anche in Italia, che ha la precedenza su tutte"
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