Paolo Condò, giornalista del Corriere della Sera, analizza così i temi della prima giornata di campionato andata in archivio: "Nel convincente Napoli, il solo Lucca deve mordersi le mani perché non ha esorcizzato lo spettro di Hojlund: avesse segnato due gol, a Conte e soprattutto a De Laurentiis sarebbe venuto il dubbio di sostituire Lukaku con lui e trovare semmai un ragazzo da mettergli alle spalle. Così invece l’aggiunta del danese è rimasta di forte attualità . L’Inter ha risposto con autorevolezza ai mal di pancia innescati dalla voragine di Monaco, ricordando cosa sia capace di fare questa rosa quando nel motore c’è benzina, e lasciando intravedere qualche necessaria novità , primo fra tutti l’euclideo Sucic.
Già domenica la disponibilità di Calhanoglu richiederà a Chivu una scelta: e il nuovo tecnico — questo va detto — pare attrezzato per reggere le decisioni complesse. Il mercato torna un tema quando si parla di Juventus, perché il confortante esordio con il Parma ha riaperto la questione Vlahovic. Non è in discussione il fatto che il club gli abbia sbagliato il contratto, né che lui intenda sfruttare quell’errore fino alle estreme conseguenze: ma stando così le cose, ha senso svenarsi per un’altra punta emarginando un centravanti che comunque segna a ripetizione? Non sarebbe più saggio darsi un altro anno di tempo per riscaldare in corso d’opera un po’ di affetto reciproco, e con quello i risultati e magari un rinnovo sensato per entrambi?
C’è stata maretta anche alla Roma, prima del via, ma Gasperini ha tenuto il punto e la prima partita ha spazzato via ogni languore: le sue squadre in campo sono un’altra cosa, il che rende sopportabile il suo caratterino in sede. Avrà altro dal mercato. Il Como, infine, sabato va a Bologna, e non ci metterà più di 30 secondi a riversarsi nella metà campo di Italiano con ritmo, tecnica e ambizione. Se vogliamo (e assieme a Lecce-Milan), il vero test della seconda giornata è questo".