In un momento decisivo per lo sport e l’urbanistica cittadina, il dibattito sullo Stadio Diego Armando Maradona entra nel vivo. Mentre Comune, Governo e UEFA sono impegnati in un confronto istituzionale per la ristrutturazione dell’impianto in vista di Euro 2032, il presidente del Calcio Napoli ha proposto la costruzione di un nuovo stadio nell’area di Poggioreale. Pur con legittime perplessità sulla reale fattibilità di questo progetto, è evidente che il Maradona non rappresenta un problema, ma un’opportunità. Se il club non lo considera più una priorità, spetta alle istituzioni e alla cittadinanza valorizzarlo come polo pubblico e polifunzionale, restituendogli centralità e funzione. Tra le proposte concrete per la riqualificazione dell’impianto: • Valutare la rimozione della pista d’atletica, avvicinando i settori al campo e sviluppando un progetto serio per l’utilizzo degli ampi spazi interni che si verrebbero a creare con il prolungamento del secondo anello e la conseguente eliminazione del primo – come, ad esempio, la realizzazione del tanto atteso Museo Maradona, centri commerciali, palestre e tanto altro; • Riqualificare il terzo anello, oggi in condizioni critiche; • Intervenire sulle aree esterne, inclusi parcheggi e spazi aggregativi, sfruttando la vicinanza strategica con la Mostra d’Oltremare; • Installare pannelli acustici esterni per tutelare i residenti durante eventi serali. I numeri parlano chiaro: il canone annuo versato dal Calcio Napoli (850.000 euro) non copre neanche il 30% dei costi di gestione dell’impianto. Al contrario, i soli concerti ospitati nel giugno 2025 hanno generato oltre 2 milioni di euro di entrate per le casse comunali. Una programmazione stabile di eventi sportivi – in particolare dedicati al settore giovanile – musicali e culturali può garantire sostenibilità economica e valorizzazione del patrimonio pubblico. È inutile nascondere che importanti investitori, italiani e internazionali, hanno già manifestato un interesse concreto a legarsi al Brand Napoli e allo Stadio Maradona, confermandone la rilevanza globale. Ma noi siamo persone serie: abbiamo il dovere di tutelare Napoli e i napoletani. Per questo attendiamo con attenzione gli sviluppi legati alla ZES e all’incontro ufficiale di domani con gli organizzatori di Euro 2032, che rappresenta un passaggio cruciale. Massima fiducia nel Sindaco Gaetano Manfredi e nel Prof. Edoardo Cosenza, certi che sapranno coniugare esigenze infrastrutturali e visione strategica per il futuro dello stadio, che ricordiamo essere un bene pubblico al servizio della città. Napoli ha le idee chiare. Il Maradona è e resterà un patrimonio della collettività e non sarà svenduto.
Nino Simeone
Consigliere comunale di Napoli
Presidente della Commissione Infrastrutture