Milik: "La Juve non mi fa paura, siamo il Napoli e vogliamo vincere! Sto bene, che sia la stagione del riscatto. Ancelotti? Dna vincente"

Rassegna Stampa  
Milik, attaccante del NapoliMilik, attaccante del Napoli

Arkadiusz Milik, attaccante polacco del Napoli, reduce dal Mondiale ed arrivato da pochi giorni in ritiro a Dimaro-Folgarida, ha parlato a Il Mattino: E allora

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Arkadiusz Milik, attaccante polacco del Napoli, reduce dal Mondiale ed arrivato da pochi giorni in ritiro a Dimaro-Folgarida, ha parlato a Il Mattino:

E allora andiamo subito al punto: la Juventus è ancora la squadra da battere?
«Non mi fa paura nessuno. Ho tanto rispetto per tante squadre come Juve, Inter e Roma che sono forti, ma anche Milan e Lazio. Noi, però, non dobbiamo temere nessuno perché siamo il Napoli vogliamo vincere».

Dichiarazione di intenti non male, ma ora i bianconeri hanno un Cristiano Ronaldo in più, come la mettiamo?
«Con Messi è uno dei migliori al mondo e prenderne uno migliore di lui è veramente difficile. La Juve è fortissima, ma un giocatore solo non basta per vincere».

Obiettivi personali?
«Innanzitutto stare bene. Mi sento bene fisicamente anche se sto lavorando da pochissimo con il Napoli. Spero che questa possa essere la stagione del riscatto».

Obiettivi di squadra?
«Vogliamo vincere qualcosa di importante. Impossibile scegliere tra campionato e Champions allora dico che cercheremo di arrivare il più avanti possibile in Europa e fare bene anche in campionato».

Con Ancelotti si può?

«Ha il Dna del vincente e mi auguro per possa continuare ad esserlo anche qui a Napoli».

Che impressione ha avuto del suo nuovo allenatore?
«È una bravissima persona e con lui si parla come ad un amico. Mi piace un allenatore così».

Il vostro primo contatto?
«Mi ha chiamato prima del Mondiale per un saluto. Abbiamo parlato qualche minuto e poi ripreso il discorso quando sono arrivato qui in ritiro».

Lei è uno dei più amati, i napoletani l'hanno sempre sostenuta anche dopo i due brutti infortuni.
«Sono molto felice dei tifosi. Nella mia carriera non avevo mai vissuto tanto affetto. Se guardo alle mie esperienze in Germania e in Olanda non ricordo dei supporter così pazzeschi. Quando andiamo a giocare in trasferta capiamo subito che sono innamorati di noi giocatori e questa è una cosa stupenda».

Chi è stato il primo a parlarle di Napoli?
«Cristiano Giuntoli. Ha chiamato il mio agente e poi abbiamo fatto una chiacchierata prima che facessi la scelta di accettare Napoli».

Di quale piatto non potrebbe fare più a meno da quando è a Napoli?
«Sicuramente della pasta, ma anche il pesce mi piace molto».

Con quale dei suoi compagni del Napoli è più amico?
«Non saprei. Forse lo si dovrebbe chiedere a loro. Scherzi a parte, credo di aver legato di più con Zielinski perché siamo entrambi polacchi».

Infatti vi abbiamo visto cantare insieme durante il vostro primo giorno di ritiro qui in Trentino.
«È stato divertente. Abbiamo avuto poco tempo per scegliere la canzone, e quindi abbiamo puntato su un pezzo polacco».

Lo sa che è stata un'idea introdotta da Ancelotti?
«Me lo hanno detto, così come mi hanno detto che lui sa cantare molto bene, ma ancora non l'ho visto all'opera».

Se non avesse fatto il calciatore cosa le sarebbe piaciuto fare?
«Facile: il calciatore! Gioco a calcio da quasi 20 anni ed è sempre stata la mia più grande passione».

Chi la conosce dice che calcia molto bene le punizioni.
«Mi piace molto e infatti da bambino rimanevo a lungo dopo l'allenamento e tiravo, tiravo, tiravo in porta per migliorare sempre di più».

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