Cucci: "Se il maestro Benitez si fosse 'italianizzato' prima avrebbe ottenuto di più. La Champions è possibile"

Il Napoli ritrovato in Coppa l'ha fatta da protagonista anche in campionato. La sfida di Champions - con la Juve ormai scudettata che se la va a giocare da protagonista a Montecarlo - è sempre più l'ultimo fuoco del torneo per tre grandi aspiranti alla edizione '15/'16 - Lazio, Roma e Napoli - che se la giocheranno nelle prossime sette giornate. La classifica può trarre in inganno per i cinque punti che staccano il Napoli da Lazio e Roma, perché in realtà gli azzurri post Wolfsburg e Cagliari sono ancora in grado di agguantare non solo il terzo posto ma anche il secondo, approfittando dei veleni da prolungato derby che si scambieranno le due romane. C'è posto per il Terzo Incomodo soprattutto perchè è tornato in gioco, e alla grande, l'ultimo dei Tre Tenori che ci incantarono: Marekiaro Hamsik. I campioni veri non tramontano mai, soprattutto se alle grandi qualità pedatorie sanno accompagnare orgoglio, spirito di sacrificio, condotta professionale. Hamsik è tornato grande da tempo e dunque non mi vengano a dire che lo ha resuscitato il ritiro punitivo deciso da De Laurentiis: preferisco pensare che il presidente abbia voluto valutare le qualità dei suoi uomini, i quali avevano due possibilità: reagire da cialtroncelli offesi, mollando la presa, o da veri professionisti, dimostrando che non hanno mai battuto la fiacca; fossero stati dolcevitieri o superficiali, non sarebbero certo "guariti " in così pochi giorni. Prendete la Roma: è talmente sulle ginocchia da settimane che, dopo gli inutili tentativi di rianimarla prodotti da Totti Francesco, non riuscirebbe a miracolarla neppure Papa Francesco. La Lazio è invece l'ostacolo più difficile da saltare, pur se il doloroso impatto con la Juve può anche pesare dopo lo splendido filotto che l'aveva resa protagonista assoluta del Gran Finale. La Signora - guidata da un Allegri eccellente che ha sostituito egregiamente Conte staccandosi dalla sua personalissima leadership e affidandosi del tutto ai campioni che ha ereditato - è parsa una volta dippiù troppo forte per tutti, anche se le recenti prove europee e nazionali del Napoli mi convincono di non aver visto male quando a inizio campionato immaginavo un confronto diretto fra azzurri e bianconeri. Il tempo ha smentito i detrattori degli uomini affidati a Benitez e ha mostrato che se il Maestro europeo si fosse degnato di "italianizzarsi" - com'è parso in queste ultime battute - avrebbe ottenuto molto di più dal suo Napoli. Adesso è in grado di giocarsi seriamente l'Europa League - altra occasione per guadagnare un posto in Champions - confermando la sua passione per i tornei brevi; ma sta dando soddisfazioni anche al campionato, offrendogli le imprese di Hamsik - come dicevo - dell'ubiquo Callejon, brillante goleador e grande difensore insieme, e del solito travolgente Gabbiadini, oggi prezioso anche per la Nazionale. Ho sentito che a Cagliari insultavano Zeman ma credo che stavolta il Boemo non abbia colpe, a parte quelle...naturali: questo Napoli - quando vuole - è troppo forte per tutti. E a proposito di insulti, dopo la vergognosa impresa di certi ultras cagliaritani, in sintonia con quel gruppuscolo di "fottuti idioti" romani (parole dell'ottimo Pallotta) e dei devastatori varesini, penso che varrebbe la pena imitare i dirigenti turchi e greci che alle violenze hanno risposto fermando il campionato. Sai che paura fanno i DASPO a certa gente...