IL GIORNO DOPO Napoli-Atalanta...la presenza che non lascia traccia, la squadra che cammina ed il finale di stagione disastroso

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IL GIORNO DOPO Napoli-Atalanta...la presenza che non lascia traccia, la squadra che cammina ed il finale di stagione disastroso

Il giorno dopo Napoli – Atalanta. E’ la prima delle ultime sei partite inutili o quasi. Quasi perché di questo passo si rischia di perdere anche il secondo posto. Arbitra Orsato. Colui che decise lo scorso campionato con una grande “prestazione” in quel di Milano tra l’Inter e la Juventus. Ancelotti pur di non schierare né Mario Rui né Ghoulam, ripropone Hysaj a sinistra. L’ex Empoli già stenta a destra, figurarsi fuori ruolo. La partenza degli azzurri è determinata. E arriva il vantaggio. Callejon si accentra tanto. Dal suo piede il filtrante per Malcuit. Mertens attacca il primo palo da centravanti vero e aiutato da Mancini batte Gollini. Per “Ciro” anche un paio di assist geniali e alcune serpentine spettacolari non finalizzate dai compagni. Sarà inspiegabilmente sostituito. Al suo posto Younes. Non lascerà traccia. Ci sarà spazio anche per Verdi. Della sua presenza non si accorgerà nessuno.

Il giorno dopo Napoli – Atalanta. E’ stata anche la partita degli “scaletti” dei due polacchi. Zielinski, malgrado Gollini fosse già per le terre, decide di calciare forte e colpirlo. L’altro, di Milik, è molle. Scaletto un pochino lento e pigro, Masiello gli nega la gioia del goal con un recupero strepitoso. Resta il dato di fatto che a tu per tu con il portiere avversario bisogna buttarla dentro. I centravanti devono avere cattiveria.

Il giorno dopo Napoli – Atalanta. Goal sbagliato, goal subito. Questa volta è l’ex Zapata ad attaccare il primo palo. Posizionato male Luperto e il colombiano beffa Ospina. Gli azzurri spariscono dal campo, complice anche qualche sostituzione inspiegabile. Nel frattempo Gasperini aveva gettato nella mischia Ilicic piazzandolo sul lato debole del Napoli, tra uno spaesato Hysaj e uno stremato Fabian Ruiz. Di prendere una contromisura neanche a parlarne. Dieci minuti e Pasalic chiude i conti. Tra coppa e campionato, seconda sconfitta consecutiva.

Il giorno dopo Napoli – Atalanta. Azzurri in caduta libera. A corto di fiato e di idee. Una mezza dozzina di calciatori fuori ruolo. La squadra cammina. Duole dirlo, ma quando non si ha organizzazione di gioco si corre tanto e male. Troppi i giocatori che portano il pallone invece di farlo correre. Squadra spesso lunghissima che ormai viene sempre presa di infilata. Che sia l’Empoli, il Genoa in dieci o l’Arsenal. Ieri è stato il turno dell’Atalanta.

Il giorno dopo Napoli – Atalanta. Disastroso questo finale di stagione degli azzurri. Ben otto punti in meno rispetto al girone di andata. Lo stadio semivuoto è una tristezza, ma è anche la logica conseguenza di questo pessimo cammino. Peccato, perché dopo l’entusiasmante scorsa stagione, si aspettava qualcosa di più. Alla Società, pare che poco importi. Il suo obiettivo è stato praticamente centrato. Il prossimo anno ancora musichetta Champions e altri denari in cassa. Ai tifosi importa poco. Quest’anno non si sono affatto divertiti, nella maniera più assoluta. Poche giornate e calerà il sipario su questo campionato dove il Napoli quasi certamente confermerà la seconda posizione. Mai stato in corsa per il titolo. Inopinatamente sbattuto fuori dalla coppa Italia. Unica nota parzialmente positiva il raggiungimento dei quarti di Europa League. Ma sul cammino i giovanotti dello Zurigo e quelli del Salisburgo che a domicilio pure ce ne rifilarono tre. I quarti erano davvero il minimo. Che sia ben chiaro.

Il giorno dopo Napoli – Atalanta. Già si parla dell’anno prossimo e dei prossimi acquisti. Insomma, la solita storia. Nel frattempo, per giustificare questa pessima stagione, in tanti si sono inventati “l’anno di transizione”. Che qualcuno ci spieghi cosa significa. Ah, già, forse Ancelotti doveva valutare i meno utilizzati da Sarri. L'evanescente Ounas, il "fenomeno" Rog, il supponente Diawara. Una cosa è certa: siamo ai titoli di coda e il valore di mercato di molto calciatori sembra essere diminuito. A qualcuno questa cosa non piacerà. A ciò si aggiunga che la posizione in campo, il ruolo, dei vari Zielinski e Fabian Ruiz appare ancora un mistero. E a fine campionato, questa cosa è grave, molto grave.

Stefano Napolitano

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