IL GIORNO DOPO Atalanta-Napoli...le barricate di Fort Alamo, il ragazzino alle prime armi e i dilettanti allo sbaraglio

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IL GIORNO DOPO Atalanta-Napoli...le barricate di Fort Alamo, il ragazzino alle prime armi e i dilettanti allo sbaraglio

Il giorno dopo Atalanta – Napoli. A nulla sono servite le barricate stile Fort Alamo della gara d’andata. Lo zero a zero conquistato al termine di una partita rinunciataria dal primo all’ultimo minuto, non è servito assolutamente a nulla. Solo a consegnare ai posteri una delle prestazioni più scialbe dell’ultimo decennio e a coltivare l’illusione che, ieri, in quel di Bergamo, gli azzurri avrebbero avuto a disposizione due risultati su tre. Purtroppo, è venuto fuori il terzo risultato e il Napoli saluta anche la Coppa Italia, l’unica manifestazione nella quale, oggettivamente, sarebbe potuto arrivare fino in fondo.

Il giorno dopo Atalanta – Napoli. Anche ieri, linea mediana rivoluzionata. Si è rivisto Bakayoko. Lo si ricorda solo per il tiro che ha generato la rete di Lozano. Da quando ha messo piede a Napoli, è la prima volta che lo si vede buttarsi dentro l’area senza palla. Un movimento sconosciuto a quasi tutti i giocatori del Napoli. A completare il reparto, Elmas e Zielinski. Il primo corre a vuoto. Sembra un ragazzino alle prime armi che corre ad inseguire il pallone ovunque esso sia. Ovviamente finisce per perdere posizione e lucidità. Il secondo è uno dei tanti misteri di questo Napoli. Ha tecnica cristallina. Due ottimi piedi e un buon tiro. Ma la sufficienza con cui alle volte gioca, è irritante. A sua parziale discolpa, la circostanza che in questo scorcio di stagione, il mister gli ha cambiato più volte posizione: largo a destra, largo a sinistra, vertice basso, vertice alto, sotto punta e qualche altra diavoleria che si è inventato.

Il giorno dopo Atalanta – Napoli. E’ risaputo che nella zona nevralgia si decidono le partite e il Napoli, anche ieri, l’ha persa a centrocampo. Alla debacle, per solidarietà, ovviamente, hanno voluto partecipare anche i difensori. Da dilettanti allo sbaraglio l’organizzazione, è un eufemismo, e il posizionamento, del duo Maksimovic – Hysaj, in occasione del vantaggio orobico. Lo prendo io, lo prendi tu, alla fine non lo prende nessuno e Zapata calcia e segna comodamente dai 18 metri. L’ex azzurro ha avuto tutto il tempo per sistemarsi il pallone, guardare la porta e prendere anche un poco di rincorsa. Da non credere. Il bicchiere mezzo pieno racconta che la prestazione dei due, può servire da stimolo ai tanti ragazzi che sognano di fare i calciatori e di giocare un giorno in serie A. Forza ragazzi, credeteci. Se ci sono riusciti loro, potete riuscirci anche voi.

Il giorno dopo Atalanta – Napoli. Il raddoppio degli uomini di Gasperini ha di fatto chiuso il discorso qualificazione. Pessina si è infilato tra le larghissime maglie della difesa (?) azzurra come se si trattasse di un’esercitazione di scuola calcio quando i difensori devono essere “passivi” e gli attaccanti giocare il pallone attraverso linee di passaggio opportunamente preparate. La rete di Lozano, l’unico che ci mette grinta e partecipazione, ha illuso solo i più ottimisti. Ci ha pensato ancora Pessina ad entrare nell’area azzurra con uno scolastico uno – due. Nel mezzo, una serie di parate di Ospina che hanno tenuto a galla il Napoli, così come nella gara d’andata, quando fu assoluto protagonista. La qualificazione dell’Atalanta non fa una piega. Nel doppio confronto, ha ampiamente meritato. Sicuramente aiutato da un Napoli allo sbando mentalmente e tatticamente. Urgerebbe invertire la rotta, ma non sarà semplice. Il Napoli è ormai una squadra dove nessuno o quasi gioca di squadra. Al momento, si regge sulle parate di Ospina e gli spunti di Lozano. Davvero molto poco.

Stefano Napolitano

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