Notizie Napoli calcio - Napoli-Cagliari vale lo scudetto per la squadra di Antonio Conte: al Maradona arriverà una squadra già salva, ma la rivalità tra le due tifoserie potrebbe portare la squadra di Nicola ad avere qualche motivazione in più.
Ne è sicuro Riccardo Signori sulle colonne di Tuttosport, che ripercorre in modo unilaterale, la nascità del dualismo tra le due tifoserie:
"Non c’è tifoso del Cagliari- dall’Isola a Roma, da Milano a New York - che non l’abbia pensato: questa è la volta per far pagare il conto al Napoli. Fosse per i sardi non ci sarebbe storia: la partita di domani vale uno scudetto da far perdere e una vendetta (solo calcistica ovviamente) da consumare.
La storia di tale antica antipatia risale al 1997: 15 giugno, giorno dello spareggio per non retrocedere in serie B fra Piacenza e Cagliari. Teatro del drammone lo stadio San Paolo di Napoli. Tutto bene come sede, peccato che le vicende di tifo non siano state altrettanto piacevoli. Il Piacenza allenato da Bortolo Mutti, che nella stagione successiva sarebbe passato al Napoli, scortato da 4mila tifosi. Il Cagliari con seguito molto più numeroso: c’è chi dice undicimila persone, i cagliaritani parlano di ventimila tifosi. Il pubblico napoletano prese parte decisa per il Piacenza, in onore probabilmente del futuro allenatore. Ma esagerò andando a distruggere molte bandiere ai cagliaritani, ci furono aggressioni e brutti episodi, prima e dopo la sfida. Nessuno ha dimenticato un inferno che non aveva ragione di essere.
Il Cagliari retrocesse con il Perugia, ma retrocessero nella civiltà anche i tifosi napoletani. Storie e scorie evidentemente sono rimaste nei ricordi. In precedenza, nel 1992, ci fu un problema con Fonseca proprio durante un Cagliari - Napoli: l’attaccante aveva appena lasciato l’isola e salutò un suo gol ai sardi con il gesto dell’ombrello verso il pubblico. Anche peggio il 15 settembre di questa stagione, quando i tifosi di Napoli approdarono in città e dal traghetto stesero uno striscione che diceva: “A caccia di pecore”. La partita subì uno strascico: sospesa alcuni minuti per lancio di fumogeni in campo e zuffe fra tifosi. Che dire? A questo punto anche il Napoli ci starà pensando: come si dice beffa in sardo?".