Cessione Juventus, CorrSport - Gli Agnelli vendono! Problemi giudiziari e imbarazzo intercettazioni, prima di Natale i nomi del nuovo Cda

Rassegna Stampa  
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Juventus messa in vendita dalla famiglia Agnelli? Arrivano ancora voci che confermano questa possibile strada dopo l'imbarazzo intercettazioni e i problemi giudiziari che possono venir fuori

Juventus messa in vendita dalla famiglia Agnelli? Arrivano ancora voci che confermano questa possibile strada dopo l'imbarazzo intercettazioni e i problemi giudiziari che possono venir fuori con il passare dei giorni.

Caso Juventus: cessione della famiglia Agnelli

Serie A - E' dal Corriere dello Sport che arrivano aggiornamenti sulla possibile cessione Juventus per il caso intercettazioni e i problemi giudiziari che possono coinvolgere una delle più grandi famiglie in Italia e in Europa.

Juve in vendita? Normale che quanto accade alimenti voci di ogni tipo. L’ultima arriva da Londra ma i contorni sono ancora vaghi. Meglio ragionare sul momento del club, capire se abbia senso valutarne la cessione in acque così agitate. 

Ma esistono solide ragioni finanziarie  che possono spingere   gli eredi della famiglia Agnelli a considerare  l’ipotesi, oltre  ai problemi  giudiziari  e alla difficile gestione di questa fase.

Non certo passioni personali o la prosecuzione di tradizioni familiari, perché, in tal caso, i soci di Exor potrebbero legittimamente invitare l’azionista di maggioranza a godersi le sue passioni coi propri soldi anziché coi loro. Ciò implica che il piano industriale dell’azienda controllata deve contenere prospettive di ritorno sul capitale, altrimenti l’investimento non ha senso. Il giorno in cui tali prospettive non fossero chiaramente delineate, Exor dovrebbe vendere la Juventus e si tratta di capire se sia arrivato quel giorno. Il momento però non aiuta: sono già sul mercato Inter, Liverpool e United.

Cessione Juve
Cessione Juventus Agnelli

Cessione Juve: il prezzo

Il valore, arrivato a 1,7 miliardi nel 2019, è sceso di molto mentre salgono il debito e lo sforzo di ricapitalizzazione. Nella prima fase della gestione di Andrea, il percorso della Juve era in linea con le aspettative di Exor: internazionalizzazione e valorizzazione del brand, ascesa del fatturato. Tutto riflesso in una crescita vertiginosa del valore di mercato: da 75 milioni nel 2010, quando Andrea sale alla presidenza, a un miliardo nel 2017 prima della finale di Champions League. Si impenna con CR7 quando si pensa di fare lo scatto decisivo per entrare tra i top club internazionali, fino al picco: 1,7 miliardi nel 2019. Tutto perfettamente in linea con le aspettative di Exor: espansione del fatturato, crescita a due cifre del valore. Il traguardo a cui puntare era la Superlega, la consacrazione definitiva tra i padroni del calcio e soprattutto una torta immensa da dividere in pochi. 

Oggi la Juve capitalizza in borsa solo 680 milioni e non si comprende il suo progetto. Exor deve fare molto più che ricostituire l’organigramma societario: deve trovare una buona ragione per giustificare ai propri azionisti la presenza della Juve nel suo portafoglio. Trovare una mission al suo business, fissargli un traguardo e indicarne la strategia d’uscita: se vendesse oggi, questo lavoro lo farebbe il compratore.  

La Juve vale più di 680 milioni perché la quota di controllo ha un premio sul valore del flottante ma il mercato del calcio, seppure appetibile per molti, è affollato da una massiccia offerta di brand i cui proprietari vogliono uscire. Liverpool e United in testa, ma anche l’Inter è in vendita e non sarà facile realizzare le ambizioni economiche di tutti. Se Exor uscisse oggi, otterrebbe un ritorno ancora molto soddisfacente ma il tempo è nemico del rendimento finanziario. Più un’azienda resta in portafoglio, più il capitale che vi è investito deve rendere.

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