Benitez si scrolla di dosso l'etichetta di integralista, è la prima volta! Mertens-Insigne, ora il paragone non regge più

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Benitez si scrolla di dosso l'etichetta di integralista, è la prima volta! Mertens-Insigne, ora il paragone non regge più

di Fabio Cannavo

Era importante vincere, più di tutto. Ma stasera, al San Paolo, non solo si è potuto ammirare un Napoli diverso, affamato e voglioso di veder sorridere i propri tifosi, ma la gara con lo Sparta Praga è stata utile a mister Benitez per trarre indicazioni positive riguardo il proprio organico. 3 a 1 e i cechi tornano a casa a testa bassa. Con l'orgoglio e col talento dei suoi uomini, Benitez torna a vincere e a convincere. A sorpresa ripropone dal primo minuto sia Higuain che Callejon, due dei 'confusi' del momento. L'argentino trasforma il penalty nel primo tempo. Nel secondo, invece, veste i panni dell'assist-man e serve a Mertens il passaggio del 2 a 1. Callejon vuole riassaporare la gioia del gol e non ci va molto lontano: prima l'incrocio dei pali e poi la mano di Costa gli negano di tornare ad esultare sotto la Curva del San Paolo. Ma le migliori indicazioni sono, però, arrivate da coloro che negli ultimi giorni avevano fatto un po' di fatica a trovare spazio. 

HENRIQUE e BRITOS - Decisivo nella propria area di rigore, sempre molto sicuro di sè. Il biondo brasiliano si propone come più che valida alternativa a Christian Maggio. Mancava il jolly a Benitez. Durante la stagione farà spesso riferimento al duttile difensore verdeoro. Discreta la gara di Miguel Britos che ha usato il fisico quando non ci arrivava con la tecnica. 

LA PRIMA VOLTA - Era la prima volta. Dentro David Lopez, fuori Callejon, ed ecco che il 4-2-3-1 di Rafa Benitez si trasforma in un (leggermente) più compatto 4-3-2-1. Gliel'avevano chiesto già da tempo, il suo Napoli mostrava di non possedere filtri a centrocampo. Benitez ha ascoltato chi voleva una linea mediana più folta. David Lopez, colui che può varare il Napoli. Anche il 4-1-4-1 è un modulo che il tecnico spagnolo sta prendendo in considerazione e l'ex spagnolo è la pedina giusta per permettere di variare ancora. David Lopez davanti la difesa, Inler e Gargano ai suoi fianchi, con Mertens e Zuniga a sostegno di Michu. Certo che le distanze tra i reparti s'accorciano e con la spinta degli esterni difensivi può aumentare il numero di uomini in fase d'attacco. Ci vorrà tempo per convincerlo, ma la prima è ormai andata. Bene così. Per la serie: "Non chiamatemi integralista".

MERTENS vs INSIGNE - Non se ne può più. Basta metterli a paragone, sono diversi, ma se devi vincere, uno come Dries non può stare a guardare. Insigne è decisamente più utile tatticamente, ma il belga diventa micidiale se sott'occhio vede la porta. Higuain ha bisogno di uno come lui al suo fianco, ha bisogno di qualcuno a cui piaccia dialogare nello stretto e con un po' d'esperienza si faccia spazio per entrare in area. Mertens ci prova anche di mano, ma Klom se ne accorge e lo ammonisce. Il paragone...quasi non regge più.

 RIPRODUZIONE RISERVATA

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