Napoli - Come si fa a spiegare il dolore di un argentino per la morte di Maradona? Dall'altra parte del mondo è primavera inoltrata, quasi estate, si cammina tranquillamente a mezze maniche. Chi ha voglia e chi può, imbavagliato dalla mascherina, ha dei punti di riferimento ben precisi: la casa di Diego, nel quartiere Tigre, l'ultima residenza scelta dal campione. Come riporta Il Mattino:
Papa Francesco
E poi, immancabile, la Bombonera, la casa del Boca Juniors che vuole cambiare nome, come il San Paolo. I gialloblù non scenderanno in campo oggi nella partita di Coppa Libertadores: hanno chiesto e ottenuto il rinvio della sfida contro l'Internacional. Loro e tutti gli altri, in questi giorni niente calcio nel Paese del calcio. Come ha sottolineato Claudio Tapia, il presidente dell'Associazione calcistica argentina, al quale è toccato comunicare l'ufficialità della notizia. È lutto nazionale in Argentina, lo sarà per tre giorni. Lo ha dichiarato il presidente della Repubblica, Alberto Fernandez. Tutta la nazione in preghiera per il suo eroe più grande. Prega papa Francesco, argentino come lui, appassionato di calcio e tifoso del San Lorenzo: «Ripenso con affetto alle occasioni di incontro di questi anni e lo ricordo nella mia preghiera, come avevo fatto nei giorni scorsi quando avevo appreso delle sue difficili condizioni di salute». Diego e papa Francesco, due simboli forti, i più forti del Paese, il vanto dell'Argentina agli occhi del mondo. Maradona si era allontanato dalla Chiesa, per poi riavvicinarsi mosso dal desiderio di voler conoscere il Pontefice. Roba di quattro anni fa circa, quando finalmente Diego potè conoscerlo".