Ultimissime Calcio Napoli- Intervista ad Alessandro Calori, uomo del destino che tolse lo scudetto alla Juve all’ultima giornata con un suo goal. L’ex calciatore ne ha parlato a La Repubblica oggi in edicola.
Alessandro Calori, ma a Perugia sta ancora piovendo?
«Forse sì, in fondo quel diluvio dura da 25 anni. Feci gol al volo alla Juve e le tolsi uno scudetto all’ultimo respiro, io, tifoso juventino, cresciuto nel mito di Scirea. Non fu una partita, ma un segno del destino».
Era il 14 maggio 2000, la Juve di Ancelotti all’ultima giornata aveva due punti in più della Lazio: perse il campionato.
«Fu assurdo, vivemmo dentro una bolla. Un’ora e un quarto di sospensione tra il primo e il secondo tempo, Collina che telefonava e chiedeva cosa fare, noi nel tunnel che pareva un lagoad aspettare, la Juve che poi prese gol e capì immediatamente di essere caduta dentro una maledizione da cui non si esce. Ma non è vero che ci chiesero di rallentare: stavano tutti zitti, quasi increduli. Oggi ripenso che c’erano Materazzi, Zidane, Conte, Ancelotti...».
Come finisce venerdì? Conte farà un altro rinvio troppo corto?
«No, stavolta non penso che Antonio possa perdere lo scudetto. Lo stadio di Napoli spingerà in porta i palloni».