Ottava stagione con la maglia del Picerno, oltre 150 presenze in gare ufficiali condite da quasi settanta gol e con la grande soddisfazione della promozione maturata nel campionato 2018-19. In un calcio senza bandiere e in cui chi bacia la maglia oggi si ritrova altrove domani, è davvero bello poter raccontare la storia di Emmanuele Esposito. Queste le sue parole ai microfoni di Tuttomercatoweb:
In una recente intervista Lorenzo Insigne ha ripercorso le tappe della sua carriera e ha ricordato proprio Esposito, dicendosi meravigliato per il mancato approdo in categorie superiori. Una bella gratificazione, no?
"Mi preme ringraziarlo pubblicamente per le sue dichiarazioni, è tanta roba che un campione come lui si ricordi di me. Era l'anno degli Allievi Nazionali, una formazione importante composta, tra gli altri, da gente come Lorenzo, Sepe e Maiello. Qualcuno diceva che avevamo caratteristiche simili, non a caso in campo ci intendevamo a memoria e ci capivano con un solo sguardo. Da tifoso del Napoli sono doppiamente contento di vedere quanto ha dato alla causa azzurra, mi piacerebbe ricevere la sua maglia. Ora andrà via, sono scelte di vita che vanno rispettate. Non sappiamo quali dinamiche societarie si siano innescate"
Si aspettava una carriera così prestigiosa per Insigne?
"Certo, già allora notavamo fosse un calciatore fantastico. Davvero forte. E' arrivato ad altissimi livelli e, come detto, la cosa mi rende orgoglioso"
E lei perché non è arrivato in A?
"Forse non ho trovato persone che credessero fortemente nelle mie potenzialità, ci sono tanti fattori che indirizzano una carriera. Lorenzo è partito fortissimo nel settore giovanile, poi ha incontrato un allenatore del livello di Zeman prima a Foggia e poi a Pescara e questo gli ha permesso di esplodere definitivamente. Io sfortunato? La buona sorte deve accompagnarti sempre, ma te la devi anche andare a cercare. A Napoli ci sono tantissimi talenti che potrebbero già calcare palcoscenici importanti, ma occorre trovare il contesto giusto. Io non ho grossi rimpianti, sono molto contento della carriera che ho fatto"
In quel gruppo c'era anche Luigi Sepe, oggi in A alla Salernitana dopo una lunga esperienza a Parma. Che ricordi ha?
"L'ho sentito l'ultima volta un paio d'anni fa, tramite un amico in comune. Anche all'epoca del settore giovanile del Napoli capiva da subito fosse un calciatore di un certo livello. Gli auguro di restare ancora a lungo in serie A, merita questa categoria. Ha ancora 30 anni, per i portieri la carriera è più lunga e può ancora togliersi diverse soddisfazioni. Salvandosi con la Salernitana, chissà, potrà ambire anche a qualche società con obiettivi più prestigiosi".