L’attacco fuori onda di Daniel Fonseca ha fatto discutere non poco. Oggi l’ex attaccante uruguayano, attualmente agente Fifa, ha dichiarato a Marte sport live che tra loro c’è stato uno screzio risalente a cinque anni fa, e che soltanto Cavani sapeva di cosa si trattasse. La curiosità nei tifosi napoletani si è insinuata sempre più, spingendoci a cercare nel web, su blog e siti uruguayani il motivo di tanto astio. Ebbene, come si poteva immaginare, il motivo del litigio è di natura lavorativa: nel 2007, mentre si giocava il sudamericano under 20 e quanto el matador militava nel Danubio ed era soprannominato anche el botija (il ragazzino) per i suoi lineamenti infantili ed il fisico esile, Fonseca presumibilmente era l’agente di Edinson; alcuni avevano pensato che l’odio paventato da Fonseca fosse riferito alla tripletta rifilata al suo assistito Muslera, invece la ragione è più profonda. Infatti nel febbraio del 2007 l’attaccante azzurro era conteso da diversi club e in Italia piaceva già molto al Palermo. In quel periodo tra i due amici, già si fece avanti un agente italiano, che promise somme considerevoli all’uruguayano oggi in forza agli azzurri. Fonseca, probabilmente all’oscuro di tutto, smentì ad un giornalista del Paìs che stesse trattando Cavani in Italia, affermando che si trovava in Spagna per discutere il passaggio di Càceres. Tuttavia la famiglia Cavani era stanca delle promesse vaghe di Fonseca, che fece saltare il trasferimento del matador alla Dinamo Kiev, assicurando al presidente del Danubio Arturo Del Campo che le sue conoscenze italiane avrebbero fruttato di più dalla vendita del calciatore. Cavani, sempre più spazientito, diede un’opportunità all’agente italiano che lo corteggiava. Intanto Fonseca, che in quell’occasione aveva fatto spazientire anche il presidente del Danubio, iniziò a ricevere minacce nella sua abitazione di Como, così diede il via libera per il passaggio di Cavani a Kiev. Però anche in quell’occasione, mentre Fonseca discuteva anche con il Palermo per il passaggio di Cavani, nacquero delle incomprensioni sul prezzo del giovane attaccante e la squadra ucraina si tirò indietro. Proprio mentre l’agente uruguayano trattava con Zamparini, ebbe una telefonata dal Danubio che lo avvisava che avevano ricevuto un’offerta migliore della sua e nella già complicatissima situazione vi era anche un ultimatum di 48 ore. Il famigerato competitor italiano, a cui Cavani aveva dato il potere di trattare per lui sul suo passaggio, apparse ad Assunción e rubò una sua firma. L’italiano era Vincenzo D’Ippolito, che collocò la madre del matador nell’hotel Sheraton di Assunción e promise al giovane uruguayano un premio di 250 mila dollari al momento del passaggio. Così l’italiano, così come le testate, i forum e i blog uruguayani sui quali abbiamo ricostruito questa storia lo chiamano, si assicurò il goleador di Salto collocandolo al Palermo per 3.900.000 euro di cui 2.500.000 di dollari andarono netti al Danubio. Un dirigente del Danubio aspettò Cavani a Buenos Aires per il viaggio in Europa, Fonseca invece rimase terribilmente scottato per aver perso quell’occasione e dichiarò “Il ragazzino, per il quale mi giocai la vita, a cui ho dato un appartamento e 20.000 dollari, mi tradì. Ho un dolore e una delusione enormi”. Ecco la storia che tanto scotta nell’animo di Fonseca, che di certo ha sfruttato male le sue occasioni, trattando male il passaggio del matador e non considerando che i suoi tira e molla stessero spazientendo il suo assistito. Così Cavani, mettendo da parte l’etica e tenendo alla sua carriera si affidò all’italiano.
Notizia Originale : flaviovelazcocarera.blogspot.com/2011/04/daniel-fonseca-lo-odia-edinson-cavani.html
Versione di Ovacion : www.ovaciondigital.com.uy/110405/futinter-558055/futbolinternacional/fonseca-golpeo-duro-a-cavani