Padovan: "Vi dico chi è l'allenatore ideale per il Napoli, ma ha un grosso difetto"

Calciomercato Napoli - A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio di Umberto Chiariello, è intervenuto Giancarlo Padovan, giornalista: "Non sono sicuro che l’Atalanta arrivi in finale, ieri non mi è piaciuta. Ha tante partite, inclusa la finale di Coppa Italia, è vero che se dovesse scendere sceglierebbe la finale di Europa League e la vittoria, ma questo non significherà che giocherà con le riserve la finale di Coppa Italia. L’Atalanta è quella più titolata a vincere di più in questa fase. La Roma, invece, si giocherà tutto in una settimana: Bayern Leverkusen e poi Atalanta, o tutto o niente. La Fiorentina, in tutto ciò, è attaccata alla Conference League soltanto.

Si gioca un posto con il Napoli per la Conference? Ammesso che non vada in finale e la vinca. Un po’ triste per la squadra campione d’Italia. I giocatori erano gli stessi, l’allenatore è cambiato, non vorrei fosse una questione di ‘manico’, cioè che è venuta meno la chimica e l’intesa. Se De Laurentiis si arrabbia li vende tutti e rifà la squadra, a Napoli con questo presidente non ce n’è. Osimhen? Ieri, tutto sommato, ha fatto anche il secondo gol. La regola va cambiata, è assurdo, dai. Risolverei con la luce. Critiche a Pioli? Non le merita. Non so se è l’allenatore ideale per il Napoli.

Chi è l’allenatore ideale per il Napoli? Conte è l’allenatore ideale per tutte le squadre al mondo, ma ha tanti difetti: costa troppo, vuole una squadra competitiva, si lamenta delle società, sta poco tempo, massimo 2 anni. De Laurentiis? Ha una società solida, quest’anno è andata così, ma l’anno scorso in finale di Champions League al posto dell’Inter ci poteva andare il Napoli. Napoli è una piazza appetibile, non c’è niente da dire. Film ‘Sarò con te’? Ho un collega napoletano qui e andiamo a vederlo insieme. Spalletti condottiero per una buona Nazionale? Secondo me no, non credo ci sia la squadra per arrivare tra i primi 4. Perché i nostri ragazzi non emergono? Perché poche società fanno il settore giovanile e pochissime la seconda squadra che sarebbe un serbatoio per la prima, come ha dimostrato la Juventus".