Pareva passata la nuttata: un solo gol, dal Torino, nelle ultime tre partite. Come riporta l'edizione odierna del Corriere dello Sport, zero reti subite con il Sassuolo e a Bratislava in Europa League, dunque in trasferta: come se fosse stata esorcizzata la paura. Poi capita Inter-Napoli, sta per finire, è andata, vantaggio di Callejon e colpo di testa di Guarin, da azione di calcio d’angolo. E vabbé: succede. Due a uno di Callejon e ancora un pallone che volteggia nell’area (nell’aria), stavolta si catapulta Hernanes. Segnano i centrocampisti, persino con il terzo tempo nello stacco; segnano ancora, dunque, come il Genoa, il Chievo, il Torino, come l’Athletic Bilabo e lo Sparta Praga e l’Udinese (uno), come il Palermo e l’Athletic Bilbao (tre), come accadeva un anno fa, quando il tormentone era su questa Penelope che di nome fa Napoli, capace di allestire una tela meravigliosa in attacco e poi di «sporcarla». Stavolta ci sono i meriti dell’Inter, soprattutto quelli, però è tornato prepotentemente di moda il difetto di sempre: subire gol di testa e su palla inattiva. Quattordici reti in undici partite, un po’ troppe. Un difetto da correggere, proprio come la scorsa stagione...