Ancora una volta in dieci, una maledizione per il Torino. È il minuto 80 del match contro il Napoli quando Adem Ljajic alza bandiera bianca, per un problema muscolare che lo affliggeva già da un po’. La smorfia del volto e gli eloquenti gesti del trequartista serbo, che con le mani mima uno strappo muscolare, non lasciano speranze a Mihajlovic: il Torino sta provando a giocarsi il tutto per tutto ma l’uscita forzata del numero 10 affonda irrimediabilmente le speranze granata di provare a riaprire la partita contro il Napoli. Eppure, solo tre minuti prima, al momento di giocarsi l’ultimo cambio inserendo Simone Edera, Mihajlovic aveva chiesto al suo pupillo un cenno: «Puoi continuare?», la richiesta esplicita. «Sì mister, ce la faccio», la risposta di Ljajic, evidentemente desideroso di dare una mano ai compagni a riaprire la partita. E poi la resa a un problema fisico che gli impediva di correre in maniera normale ed efficace. «Credo sia uno stiramento», la prima diagnosi di Mihajlovic nel post-partita: «Da adesso in poi decido io chi rimane in campo e chi no, in questi casi», la reazione a caldo del tecnico.

Il possibile addio

Come riporta Il Corriere di Torino: "Chissà che invece, lontano dai microfoni, il tecnico serbo la pensi diversamente su quello che può essere definito un altro sintomo di immaturità di Ljajic. Reduce dal «castigo» di Roma, misura applicata da Mihajlovic con rigore e causata da comportamenti sbagliati del suo numero 10, il trequartista era già stato pizzicato nel pre-partita dal direttore sportivo Gianluca Petrachi. Fresco di rinnovo contrattuale fino al 2020 e dunque nuovamente investito dal presidente Urbano Cairo di pieni poteri, l’uomo-mercato granata davanti alle telecamere di Mediaset Premium aveva sottolineato «la tendenza ad atteggiarsi da primadonna». Rumors degli ultimi giorni che vedono il suo entourage già attivo per trovargli un’altra sistemazione a gennaio non trovano smentite secche, da quanto circola negli ambienti del club granata".